Il Piemonte e la Svizzera hanno unito le forze nella sfida per restituire il controllo volontario delle mani e delle braccia ai pazienti con lesioni al midollo spinale attraverso la creazione di una sorta di ponte digitale tra il cervello e il midollo spinale dei pazienti lesionati.
Il frutto di questa collaborazione è il progetto di ricerca quinquennale Brain Spine Interface, presentato oggi nel nuovo ospedale di Verduno, nel Cuneese, alla presenza del governatore del Piemonte Alberto Cirio.
La ricerca ha già prodotto risultati sul movimento delle gambe, controllato direttamente dal cervello del paziente, nel quale viene impiantato un meccanismo wireless in grado di stimolare elettricamente il midollo e di conseguenza i muscoli.
Lo stesso principio verrà applicato ora al movimento degli arti superiori.
La ricerca si innesta sul successo ottenuto da due neuroscienziati dell'Università di Losanna, i professori Jocelyne Bloch e Grégoire Courtine: la Fondazione Crt li ha presentati per la prima volta alla comunità scientifica italiana, mettendoli in connessione con il mondo accademico, istituzionale e produttivo al Politecnico di Torino.
Le lesioni traumatiche della spina dorsale interessano circa 130mila persone all'anno nel mondo e quasi duemila in Italia.
Lesioni al midollo spinale, un ponte digitale recupera l'uso degli arti
Progetto di ricerca italo-svizzero 'Brain Spine Interface'