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Asma grave, via libera dall'Aifa ad un nuovo farmaco

Tre milioni di persone colpite, il 10% non controlla la malattia

Redazione Ansa

È disponibile un nuovo trattamento per i pazienti affetti da asma grave non controllata nonostante l'assunzione della terapia di fondo. L'Agenzia Italiana del Farmaco (Aifa) ha approvato infatti la rimborsabilità dell'anticorpo monoclonale tezepelumab. Il farmaco è indicato come terapia aggiuntiva di mantenimento nei pazienti di età pari o superiore a 12 anni affetti dalla patologia e che non sono adeguatamente controllati nonostante l'utilizzo di corticosteroidi inalatori ad alto dosaggio, in aggiunta a un altro farmaco per il trattamento di mantenimento.
    In Italia sono 3 milioni le persone affette da asma; il 10% di loro sviluppa l'asma grave non controllato, vale a dire "quella forma di asma che, nonostante il trattamento di fondo, rimane non controllata sia per frequenza che per gravità di sintomi", spiega Giorgio Walter Canonica, professore e senior consultant del Centro di Medicina Personalizzata Asma e Allergie di Humanitas University e Istituto Clinico e di Ricerca Irccs Milano.
    Finora i pazienti avevano "a disposizione opzioni biologiche che mirano a bloccare singoli elementi della complessa cascata immuno-infiammatoria responsabile dei sintomi e delle manifestazioni cliniche dell'asma", aggiunge Paola Rogliani, direttore dell'Uoc Malattie dell'Apparato Respiratorio al Policlinico Tor Vergata e ordinaria all'Università di Roma Tor Vergata. Tuttavia, "questi trattamenti lasciano attivi alcuni mediatori che possono ancora causare riacutizzazioni e compromettere il controllo della malattia. Tezepelumab agisce direttamente sul danno epiteliale e quindi sul segnale dell'innesco della cascata infiammatoria, permettendo di modulare contemporaneamente diversi mediatori infiammatori coinvolti nell'asma", aggiunge. "Di conseguenza, l'approvazione italiana di tezepelumab rappresenta un importante progresso, offrendo un'opportunità significativa di trattamento per i pazienti affetti da questa malattia". (ANSA).
   

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