Una decina di persone, tra cui sei genitori con i figli adolescenti al seguito si sono incatenati simbolicamente oggi sotto la sede dell'Agenzia Italiana del Farmaco, a Roma per manifestare con contro il tavolo tecnico sulla prescrizione della Triptorelina, farmaco che sospende la pubertà, e utilizzato oggi per adolescenti con diagnosi di disforia di genere.
Tra loro, a manifestare anche alcuni ragazzi stessi che indossavano la maglietta con la scritta: "Chiedimi se sono felice".
"In pratica tutto viene fatto su di noi e senza di noi. Mentre siamo qui per dire che questo non è un tema su cui fare ideologia e propaganda, si tratta di salute e benessere delle persone", spiega all'ANSA Silvia mamma di Zoe, 14 anni e in trattamento da un anno, membro dell'associazione "Affetti oltre il Genere", creata da Cinzia Messina, una delle prime in Italia e ad esporsi sul tema. "In alcuni casi - aggiunge Silvia - si tratta addirittura di vita o di morte, perché ci sono adolescenti che per la difficoltà di questi percorsi sono arrivati a togliersi la vita mentre il farmaco li aiuta a gestire con più calma la gestione dei cambiamenti di un corpo in cui non si riconoscono".
Disforia di genere, i genitori dei ragazzi incatenati sotto Aifa
Sit-in contro il tavolo tecnico sul farmaco che ferma la pubertà