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Primo sì della Commissione Affari Sociali della Camera all'assistenza sanitaria alle persone senza dimora

Il testo in aula il 10 giugno. Ordine medici: 'Lodevole lavoro'

Redazione Ansa

Un fondo, con una dotazione di un milione di euro per ciascuno degli anni 2025 e 2026, da istituirsi nello stato di previsione del ministero della Salute.
Obiettivo il finanziamento di un programma sperimentale per assicurare, a partire dalle Città metropolitane, il diritto all'assistenza sanitaria alle persone senza fissa dimora. Che potranno così iscriversi nelle liste degli assistiti delle Asl, scegliersi un medico di medicina generale, avere accesso alle prestazioni assicurate dai Lea: tutti diritti che erano loro sinora negati, in quanto collegati alla residenza anagrafica.
    Ad istituirlo, un emendamento approvato il 28 maggio in Commissione Affari Sociali della Camera alla proposta di Legge C.433 Furfaro, 'Disposizioni in materia di assistenza sanitaria per le persone senza dimora'. Il testo emendato è stato licenziato ieri dalla Commissione e approderà in Aula il 10 giugno.
    Soddisfazione da parte della Fnomceo, la Federazione nazionale degli Ordini dei Medici Chirurghi e degli Odontoiatri, che sin dall'inizio sostiene questo progetto.
    "Si tratta di un provvedimento di civiltà - afferma il presidente della Fnomceo, Filippo Anelli - in quanto assicura uguaglianza ed equità nell'accesso alle cure anche a queste persone che, non avendo una casa, e quindi una residenza, non avevano sinora diritto all'assistenza. Il nodo era nelle risorse, che sono state finalmente trovate grazie a un grande e lodevole lavoro di squadra, che ha coinvolto il Governo e il Parlamento. Un grazie dunque al relatore, l'onorevole Marco Furfaro, al presidente Ugo Cappellacci e a tutta la Commissione Affari sociali della Camera dei Deputati, ai ministeri dell'Economia e della Salute, in particolare al sottosegretario Marcello Gemmato che si è speso con tenacia e determinazione riuscendo a portare a casa questo importante risultato".
   

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