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Vaccino Hpv solo per 38% 12enni, riparte #lavaccinazionenonhaetà

L'iniziativa di IncontraDonna con calendario immunizzazioni

Redazione Ansa

La vaccinazione è, forse, l'intervento di sanità pubblica più prezioso che esista. In Italia, tuttavia, per diversi vaccini i tassi di immunizzazione sono ancora molto bassi. Contro il virus dell'Hpv, che determina il 97% dei tumori alla cervice uterina, il vaccino è gratuito da anni, ma tra i 12enni gli immunizzati raggiungono solo il 38% delle femmine e il 31% dei maschi. L'Herpes Zoster (o Fuoco di Sant'Antonio) infetta ogni anno 157mila persone, e nei pazienti oncologici può portare a gravi complicanze.

La fondazione IncontraDonna rilancia perciò la campagna nazionale #lavaccinazionenonhaetà avvalendosi del "Disco del Calendario Vaccinale": strumento patrocinato dal ministero della Salute e della Società Italiana di Igiene Medicina Preventiva e Sanità Pubblica (SItI) con il contributo non condizionante di Gsk e Msd, che indica tutte le immunizzazioni obbligatorie e raccomandate dai primi anni di vita fino alla terza età e sarà distribuito durante gli eventi promossi dalla fondazione.

Per raggiungere l'obiettivo stabilito dal Piano di prevenzione vaccinale 2023-2025 "è necessario ridurre le diseguaglianze e prevedere azioni per i gruppi di popolazione difficilmente raggiungibili", ha affermato la presidente della fondazione, Adriana Bonifacino, nel corso della conferenza stampa alla Sala Caduti di Nassirya del Senato della Repubblica, organizzata su iniziativa del Senatore Guido Quintino Liris. "Un incontro che fa la differenza", ha detto Liris.

"L'informazione è consapevolezza, che aiuta a superare le resistenze di chi ha pregiudizi verso decisioni calate dall'alto". Se non basta il dato scientifico, "quello economico concreto può far capire la dimensione del fenomeno sulla tenuta dei conti pubblici: vogliamo confrontare i costi di uno screening e di una chemio?".

 L'abbattimento dei costi può migliorare la qualità della vita dei pazienti più fragili, oncologici ma anche ultracentenari, con il coinvolgimento dei medici di famiglia, fondamentali per la capillarità della prevenzione e che "non devono abdicare al ruolo che hanno sempre avuto nella storia".

A sottolineare l'importanza dell'azione preventiva sono intervenute anche Grazia Lomoro e Antonella Iadanza, pazienti e volontarie della Fondazione IncontraDonna. "A metà maggio ho iniziato ad avere un dolore su una vertebra, poi diffusosi fino al seno e alla pancia", ha ricordato Lomoro. "La diagnosi del medico? Herpes Zoster. Dolori insopportabili, per cui sono stati prescritti antidolorifici molto forti. Molte persone non conoscono neanche l'esistenza di questo vaccino. Vacciniamoci". Appello condiviso da Iadanza: "L'ignoranza è colpevole, viva il vaccino". 
   

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