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Preservare il cervello, alla fondazione Prada convegno e mostra

Focus sulla prevenzione delle malattie neurodegenerative

Redazione Ansa

(ANSA) - MILANO, 01 AGO - È una vera e propria chiamata all'azione per la prevenzione di malattie neurodegenerative come Alzheimer, Parkinson, Sla e sclerosi multipla la nuova edizione di 'Preserving the Brain', che rientra in Human Brain, il progetto sulle neuroscienze a cui si dedica la fondazione Prada.
    Realizzato con 15 Istituti di neuroscienze di università internazionali e cinque associazioni italiane di pazienti, 'Preserving the Brain: Call to Action' ha un programma che include un congresso internazionale (che si svolgerà nella sede della fondazione a Milano il 16 e 17 ottobre), una mostra e una serie di incontri che proseguiranno fino al 7 aprile.
    "La mostra scientifica realizzata con modalità che rendono i contenuti comprensibili a tutto il pubblico e gli incontri concepiti in collaborazione con le organizzazioni e associazioni dei pazienti - ha spiegato Giancarlo Comi, presidente del comitato scientifico di Preserving the Brain - hanno proprio l'obiettivo di coinvolgere l'intera comunità in tutte le sue articolazioni nella lotta contro le malattie neurodegenerative".
    Malattie non curabili per cui la prevenzione è importante.
    "Quasi sempre - ha aggiunto - è il sommarsi di varie radici nutrite da fattori genetici e ambientali a generare la patologia. La prevenzione, cioè l'individuazione di queste radici, può consentire di bloccarne le conseguenze. Alcune di queste radici le piantiamo noi stessi, per questo gli individui devono avere un ruolo diretto nel processo di prevenzione. Ciò comporta un ruolo attivo della persona non solo nel momento della malattia, ma anche nel prevenirla".
    Secondo Miuccia Prada, presidente della Fondazione, "è indispensabile accompagnare la ricerca e la divulgazione scientifica con un'attività di sensibilizzazione e un programma di azioni concrete in grado di incidere sui nostri comportamenti coinvolgendo chi si confronta quotidianamente con le malattie neurodegenerative, non solo da un punto di vista strettamente medico". "Siamo felici che questo forum internazionale sia diventato, come avevamo auspicato durante la prima edizione - ha concluso -, un appuntamento ricorrente che contribuisce a connettere i centri di ricerca tra loro e con una comunità più ampia ed eterogenea". (ANSA).
   

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