(ANSA) - ROMA, 26 AGO - Negli ultimi tre anni in Italia c'è
stato un aumento del 40% degli episodi di violenze fisiche e
psicologiche contro le donne che lavorano nella sanità. E quella
in corso è "un'estate da incubo, con una media mai così alta di
aggressioni, arrivate a numeri mai registrati negli ultimi 10
anni".
Da pugni e calci a vere e proprie aggressioni sessuali,
l'allarme "non riguarda solo l'Italia, ma tutta l'Europa e
aumenta in modo esponenziale nei Paesi in via di sviluppo",
spiega Foad Aodi, presidente di Amsi, Umem e Uniti per Unire.
Nella maggior parte dei casi gli autori sono pazienti o loro
parenti. Nel mondo, secondo l'indagine che incrocia i dati
inviati da referenti presenti in 120 Paesi, si registra un
aumento del 42% delle aggressioni contro i professionisti della
sanità. In Europa il 40% di loro ha subito almeno una violenza e
nei Paesi in via di sviluppo questa percentuale tra le donne
tocca il 95%.
"Si tratta di aggressioni, fisiche e psicologiche, ma anche di
discriminazioni contro le professioniste di origine straniera,
che negli ultimi mesi in Italia hanno visto un'impennata del
35%", aggiunge. Quanto ai contesti in cui gli episodi si
verificano, al primo posto ci sono i pronto soccorso, al secondo
gli interventi del 118, al terzo i reparti di psichiatria.
"Complici i disservizi e le lacune degli ospedali - conclude
Aodi - medici e infermieri pagano l'insoddisfazione dei
cittadini, arrivati all'esasperazione. La politica deve fare la
sua parte con leggi mirate. Ma va anche cambiata la mentalità
dei cittadini". (ANSA).
Violenza contro le donne in sanità, in 3 anni +40% di episodi
Amsi: "Agosto da incubo, un caso al giorno, record in 10 anni"