(ANSA) - ROMA, 10 SET - Il suicidio è un grande problema di
salute pubblica, che nel mondo fa circa 726mila morti e ha
profonde conseguenze sia sugli individui che sulle comunità. Lo
ricorda l'Organizzazione mondiale della Sanità (Oms), che il 10
settembre celebra la Giornata Mondiale della Prevenzione.
Il suicidio, rileva l'Oms, è la terza causa di morte tra i
giovani di età compresa tra i 15 e i 29 anni. Il 73% dei suicidi
globali avviene nei paesi a basso e medio reddito. Le ragioni
del suicidio sono molteplici, influenzate da fattori sociali,
culturali, biologici, psicologici e ambientali presenti nel
corso della vita. Per ogni suicidio ci sono molte più persone
che tentano il suicidio. Un precedente tentativo di suicidio è
un importante fattore di rischio di suicidio nella popolazione
generale.
Il tema scelto dall'Oms sottolinea l'importanza di
sensibilizzare la popolazione sulla riduzione dello stigma, e ad
incoraggiare conversazioni aperte per prevenire il suicidio.
"Cambiare la narrazione - si legge - significa trasformare
quello che percepiamo come un problema complesso, e passare da
una cultura del silenzio e dello stigma a una di apertura,
comprensione e supporto".
Nella call to action, l'Oms ribadisce quindi che "ogni
conversazione, non importa quanto piccola, contribuisce a una
società solidale e comprensiva" perché permette di identificare
potenziali segni di rischio. In questa ottica si è da poco
concluso il progetto ViolHelp (Identification of potential
warning Signs of self- and hetero-directed Violence within the
calls to Iss Helplines). (ANSA).
Oms, 'Ogni anno nel mondo 726mila suicidi, parlarne previene'
Rappresenta la terza causa di morte tra i 15 e i 29 anni