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Aggressioni ai medici, il decreto pubblicato in Gazzetta

Fino a 5 anni di reclusione, multe fino a 10mila euro e arresto differito

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Redazione Ansa

(ANSA) - ROMA, 02 OTT - Pubblicato sulla Gazzetta Ufficiale il decreto legge (1 ottobre 2024, n. 137) contro le aggressioni al personale sanitario e i danneggiamenti negli ospedali, approvato in Consiglio dei ministri la scorsa settimana. Il provvedimento 'Misure urgenti per contrastare i fenomeni di violenza nei confronti dei professionisti sanitari, socio-sanitari, ausiliari e di assistenza e cura nell'esercizio delle loro funzioni nonché di danneggiamento dei beni destinati all'assistenza sanitaria' prevede la reclusione da uno a cinque anni e multe fino a 10mila euro. Introduce inoltre l'arresto in differita, entro le 48 ore dal fatto, nel caso ci siano filmati o altre prove che attestino il reato.
    Nel provvedimento, all'articolo 1, si legge: "Chiunque, all'interno o nelle pertinenze di strutture sanitarie o socio-sanitarie residenziali o semiresidenziali, pubbliche o private, con violenza alla persona o con minaccia ovvero in occasione del delitto previsto dall'articolo 583-quater, distrugge, disperde, deteriora o rende, in tutto o in parte, inservibili cose ivi esistenti o comunque destinate al servizio sanitario o socio-sanitario, è punito con la reclusione da uno a cinque anni e con la multa fino a 10.000 euro. Se il fatto è commesso da più persone riunite, la pena è' aumentata".
    L'articolo 2 riporta inoltre che "quando non è possibile procedere immediatamente all'arresto per ragioni di sicurezza o incolumità pubblica o individuale ovvero per ragioni inerenti alla regolare erogazione del servizio, si considera comunque in stato di flagranza ai sensi dell'articolo 382 colui il quale, sulla base di documentazione video-fotografica o di altra documentazione legittimamente ottenuta da dispositivi di comunicazione informatica o telematica, dalla quale emerga inequivocabilmente il fatto, ne risulta autore, sempre che l'arresto sia compiuto non oltre il tempo necessario alla sua identificazione e, comunque, entro le quarantotto ore dal fatto". (ANSA).
   

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