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Schillaci, 'Valorizzare la tutela del medico è un imperativo'

Non solo soldi, ma meno burocrazia e più possibilità di carriera

Redazione Ansa

(ANSA) - ROMA, 04 OTT - "La valorizzazione e la tutela dei medici è un imperativo per questo governo perché loro rappresentano la spina dorsale del servizio sanitario pubblico e garantiscono i livelli di eccellenza nella cura e nell'assistenza". Lo ha detto il ministro della salute Orazio Schillaci, intervenendo all'assemblea della Federazione europea dei medici dipendenti (Fems), di cui fa parte anche il sindacato dei medici ospedalieri Anaao Assomed, in corso a Roma.
    L'impegno, a livello europeo come in Italia, "è quello di affrontare il nodo della carenza di organico". Pe raggiungere questo obiettivo, ha detto Schillaci, "vogliamo ridare attrattività al lavoro nel servizio pubblico e lo stiamo facendo con interventi su vari fronti. C'è l'esigenza di rafforzare gli organici e in questa direzione va, a partire da gennaio, l'abolizione del tetto di spesa per le assunzioni. Un vincolo finanziario ormai anacronistico".
    Altro aspetto centrale sono le retribuzioni dei medici.
    "Abbiamo aumentato la retribuzione per le prestazioni aggiuntive alle quali abbiamo applicato una tassazione agevolata al 15%". Ma il problema non è solo economico. "I giovani, in particolare - ha sottolineato a margine dell'incontro - non vogliono però solo soldi, quindi bisogna agire sulla medicina più moderna al passo con i tempi. I giovani hanno grandi aspettative e esigenze diverse rispetto al passato. Bisogna avere un sistema con meno burocrazia e con più facilità e possibilità di fare carriera" Infine, i medici chiedono più sicurezza. Su questo, ha proseguito, "abbiamo inasprito le pene per chi aggredisce un operatore sanitario e previsto la procedibilità d'ufficio, anche senza la denuncia di chi ha subito la violenza. Abbiamo aumentato i posti di polizia negli ospedali" e "approvato il decreto legge che prevede l'arresto in flagranza anche differita per gli aggressori e multe più severe per chi danneggia beni del servizio sanitario". (ANSA).
   

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