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Ascoli prima gastro-entero anastomosi per via ecoendoscopica

Praticata all'ospedale Mazzoni

Redazione Ansa

(ANSA) - ASCOLI PICENO, 26 OTT - All'ospedale 'Mazzoni' di Ascoli Piceno è stata eseguita la prima gastro-entero anastomosi per via ecoendoscopica per il trattamento di una patologia oncologica. Si tratta di una tecnica mininvasiva, svolta completamente per via endoscopica interna, senza tagli addominali, o drenaggi esterni. Il delicato intervento è stato effettuato in sala operatoria dal direttore dell'unità operativa di gastroenterologia e endoscopia interventistica dell'Ast, Filippo Antonini, coadiuvato dalla propria équipe infermieristica e da quella del blocco operatorio dell'ospedale 'Mazzoni'. La procedura è stata eseguita su un paziente abruzzese di 74 anni, affetto da tumore della testa del pancreas che aveva determinato un'ostruzione intestinale, rendendo impossibile l'alimentazione.
    "Il paziente si è rivolto alla nostra unità operativa per una occlusione gastrica maligna che gli impediva di mangiare da diverse settimane - spiega Filippo Antonini -. Abbiamo, quindi, eseguito un intervento mediante ecoendoscopia per creare un collegamento diretto tra stomaco e intestino posizionando una piccola protesi metallica interna, consentendo in questo modo agli alimenti di oltrepassare l'ostacolo".
    L'alternativa è l'intervento chirurgico, con rischi di complicanze molto superiori e tempi di degenza post operatori molto lunghi. Il paziente era sveglio e privo di qualsiasi disturbo pochi minuti dopo la procedura e, a sole 48 ore dall'intervento, è stato dimesso in grado di alimentarsi autonomamente. "Questa procedura - continua il direttore dell'Uosd di gastroenterologia e endoscopia interventistica dell'Ast di Ascoli - viene eseguita in pochissimi centri in Italia e va ad aggiungersi alle molte altre già attivate, in questi mesi, dalla nostra unità operativa, come i drenaggi ecoendoguidati delle vie biliari, della colecisti e delle raccolte addominali, oltre alla possibilità di eseguire interventi direttamente all'interno delle vie biliari durante la colangiopancreatografia retrograda endoscopica (Ercp)". (ANSA).
   

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