"Oggi la sanità ha i bilanci a posto. Lo dimostra il fatto che tutte le Regioni vogliono uscire dai piani di rientro.
Sulla mobilità sanitaria e lo spostamento dei cittadini per ottenere cure migliori, il dg Agenas ha affermato che "la notizia, da un certo punto di vista, è positiva perché sono cittadini che sono curati bene". Tuttavia, "le strutture del Sud con questa fuga - che vuol dire anche perdita finanziare per le Regioni - fanno fatica a strutturare ospedali e servizi sanitari efficienti per i cittadini. Questa, dunque, è una delle cose da rivedere: i modelli con cui lo Stato centrale riesce a incidere sull'efficacia e l'efficienza dei servizi regionali", ha concluso.
"Nel 2026 avremo 140 miliardi destinati alla sanità: è una cifra mai raggiunta prima. - ha aggiunto - Il problema è usarli bene questi soldi. Sono 140 miliardi di un Paese che ha 3.000 miliardi di debito pubblico e usa il 16 per cento del Pil per pagare le pensioni, quando la Germania e la Francia destinano il 10% del Pil. Questa è la differenza. Questo è il massimo che possiamo fare e dobbiamo usarlo bene. Oppure facciamo una bella legge, mandiamo tutti in pensione a 70 anni con il sistema contributivo e avremo probabilmente 40 miliardi in più per la sanità. Naturalmente non si può fare".