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Violenza donne, +83,5% richieste a numero 1522 grazie ai media

Indagine Istat, "Ma giovani ancora incapaci di riconoscerla"

Redazione Ansa

(ANSA) - ROMA, 21 NOV - Nel 2024 le richieste di aiuto al 1522, il numero antiviolenza e stalking, sono aumentate dell'83,5% grazie anche al traino di web e tv che hanno sensibilizzato il pubblico, soprattutto dopo recenti casi di cronaca. Secondo l'ultima rilevazione Istat, infatti, le chiamate alla help-line sono passate da 2. 331 nel primo trimestre del 2023 a 17.880 nello stesso periodo di quest'anno.
    Tuttavia, l'indagine rivela anche l'incapacità dei giovani di riconoscere le forme di violenza: il 16% dei ragazzi e delle ragazze ritiene accettabile che un uomo controlli il cellulare o i social del partner; quasi il 4% giustifica uno schiaffo se la ragazza ha flirtato con un altro; e circa il 5% considera normale che in una coppia ci scappi uno schiaffo ogni tanto.
    "È significativo che ci sia stato un incremento dell'83,5% delle richieste di aiuto al 1522 per effetto dei media - spiega Mirella Taranto, Capo ufficio stampa dell'Istituto Superiore di Sanità - Tale incremento si conferma anche nel secondo trimestre del 2024, con il 57,4% pari a 15.109 chiamate. Con l'obiettivo di accrescere le capacità di individuazione, diagnosi e trattamento della violenza di genere e prevenire i casi di re-vittimizzazione l'Iss ha finora formato 18mila operatrici e operatori sanitari in 651 pronto soccorsi italiani". Riguardo gli stereotipi sui ruoli di genere e l'immagine sociale della violenza, Danila Pescina, psicologa e criminologa, tra i relatori dei corsi per giornalisti sostenuti dal Gruppo Menarini 'Stop alla violenza di genere. Formare per fermare': "è ancora diffuso un atteggiamento di tolleranza nei confronti della violenza fisica all'interno della coppia, specialmente tra i giovani che ritengono accettabile che l'uomo abbia controllo sulla propria compagna. Si innesca, quindi, fin dai primi anni dell'età adulta, un comportamento a favore dell'abuso nelle sue forme più disparate". Per Alessandra Kustermann, già direttrice di Unità Operativa Complessa di Ginecologia e Ostetricia, Pronto Soccorso ostetrico-ginecologico, Soccorso Violenza Sessuale e Domestica e Consultorio Familiare dell'Irccs Ca' Granda di Milano, "E' necessario un maggiore impegno di tutti gli attori della rete di accoglienza a fornire risposte più adeguate. Il tempo che medici e infermieri dovrebbero dedicare a una vittima di violenza non è compatibile con l'attuale sovraffollamento dei pronto soccorso". Restano fondamentali le attese brevi. "Il modello di Codice Rosa prevede che nei pronto soccorso e negli ospedali ci sia una rapida accoglienza, anche solo nei casi di sospetta violenza di genere. Ma soprattutto è importante agire in squadra", conclude Vittoria Doretti, responsabile Rete Regionale Codice Rosa, Regione Toscana. 

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