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Al San Camillo-Spallanzani 100 trapianti di fegato nel 2024

Traguardo nel Lazio. Rocca, 'grazie a chi lo ha reso possibile'

Al San Camillo-Spallanzani 100 trapianti di fegato nel 2024

Redazione Ansa

(ANSA) - ROMA, 14 DIC - Il polo San Camillo-Spallanzani festeggia i 100 trapianti di fegato da inizio 2024, raggiungendo uno storico traguardo nel Lazio. Il centro d'eccellenza dell'A. O. San Camillo Forlanini e Inmi Spallanzani ha infatti raggiunto un obiettivo senza precedenti. Mai, nel Lazio, sono stati eseguiti così tanti interventi di questo tipo in meno di un anno: un risultato che proietta il dipartimento interaziendale diretto da Giuseppe Maria Ettorre tra i principali centri europei per il trapianto di fegato.
    "Il Polo Ospedaliero Interaziendale Trapianti si conferma un'eccellenza: nel 2024, infatti, sono stati realizzati 100 trapianti di fegato, rendendo il Polo San Camillo-Spallanzani un punto di riferimento importante per il Centro-Sud. Desidero ringraziare tutti i professionisti sanitari che hanno reso possibile questo risultato e Mariano Feccia del nostro Centro Regionale Trapianti. Il Lazio si conferma tra le prime regioni italiane per donazioni di organi e tessuti. Continueremo a lavorare perché la cultura della generosità si diffonda sempre di più, in modo particolare tra le giovani generazioni", dichiara il presidente della Regione Lazio, Francesco Rocca. Un successo dietro al quale si evidenzia la sinergia e il lavoro multidisciplinare tra diverse unità operative dei due nosocomi romani. Altro elemento chiave è l'incremento dei potenziali donatori d'organo nella regione Lazio, reso possibile dall'attività svolta dal Centro Regionale Trapianti Lazio. Il centro trapianti POIT si distingue come Hub per la centralizzazione dei casi con insufficienza epatica acuta grazie alla task-force epato-anestesiologica. L'innovazione clinica del POIT emerge anche nelle nuove indicazioni oncologiche per il trapianto di fegato, con interventi mirati su pazienti affetti da metastasi epatiche, colangiocarcinomi e tumori neuroendocrini. Il POIT "con questi numeri porta Roma e il Lazio in una rete di aiuto e di risposta ai tanti pazienti con problemi di insufficienza epatica e con tumori inoperabili in cui il trapianto può essere l'unica risposta. La sinergia con il mondo oncologico ed epatologico è la chiave vincente. Abbiamo dimostrato la forza e la generosità di tutta una equipe", afferma Ettorre.
    "Effettuare 100 trapianti vuol dire donare a 100 persone una vita migliore. Per cui rivolgo un apprezzamento e un plauso al direttore del POIT e a tutti i professionisti per lo straordinario lavoro quotidiano e per la capacità di integrazione tra equipe di diverse aziende, testimonianza di una collaborazione e di una sinergia fuori dal comune", aggiunge Cristina Matranga, Commissario straordinario dell'Inmi Spallanzani.
    "Sono felice dei risultati che tutti i professionisti coinvolti, e grazie a loro questa azienda e tutto il servizio sanitario laziale hanno raggiunto; è in questa direzione che dobbiamo continuare ad investire le nostre energie. Il centro trapianti verrà trasferito a gennaio in locali rimodernati di uno dei padiglioni del San Camillo, per essere più vicini alle altre attività ospedaliere e sarà dotato di una sala operatoria in più e di nuovi posti letto ad alta intensità di cura, così da mettere gli operatori in condizione di lavorare ancora meglio, offrendo servizi di altissima qualità. E magari raggiungere risultati ancora migliori", conclude il Dg del San Camillo, Angelo Aliquò. (ANSA).
   

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