(ANSA) - ROMA, 08 GEN - Il Coordinamento nazionale dei
Servizi psichiatrici di diagnosi e cura, sezione speciale della
Società Italiana di Psichiatria (Sip), chiede al ministro della
Salute, Orazio Schillaci, l'istituzione di una Commissione
Interministeriale che coinvolga il ministero degli Interni e di
Grazia e Giustizia che affronti immediatamente il tema della
sicurezza degli operatori sanitari.
I numeri, afferma la Sip, "sono impietosi: i dati pubblicati
dal ministero della Salute relativi all'anno 2023, raccolti
dall'Osservatorio Nazionale sulla Sicurezza degli Esercenti le
Professioni Sanitarie e Sociosanitarie, registra 16mila
aggressioni in un anno che hanno coinvolto 18.
"È gravissimo che questi fatti diventino 'normali' nel lavoro
degli operatori sanitari - spiega Giancarlo Cerveri,
co-presidente del Coordinamento della Sip -. Non è accettabile
che qualcuno possa andare a lavorare con la paura per la sua
incolumità. Difendere il Servizio Sanitario Nazionale passa
anche dal difendere i lavoratori che vi operano quotidianamente.
Non possiamo permettere che queste persone fuggano dal loro
lavoro per paura".
"Non è accettabile che la politica volga lo sguardo altrove,
che non sostenga lo sforzo di tutti i lavoratori e soprattutto
lavoratrici che si sacrificano per il bene comune - continua
Andreas Conca segretario del Coordinamento -. In Ospedale è il
Pronto Soccorso il luogo più pericoloso per il rischio di subire
aggressioni, ma nell'area di degenza il reparto di psichiatria
ha un numero di aggressioni enormemente più elevato rispetto
agli altri reparti. Nella medicina territoriale poi i servizi
psichiatrici e per le dipendenze sono i luoghi più esposti". È
poi "una questione fortemente al femminile - precisa Emi Bondi,
co-presidente dell'organismo -. Le lavoratrici donne sono più
esposte forse proprio perché percepite più vulnerabili.
Chiediamo al ministro Schillaci l'istituzione di una Commissione
Interministeriale". (ANSA).
Psichiatri,subito una commissione interministeriale su sicurezza
Nel 2023 16mila aggressioni che hanno coinvolto 18.000 operatori