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La sanità è la principale priorità per il 25% degli italiani

Gigliuto (Ist.Piepoli), liste d'attesa primo problema per il 50%

Liste di attesa troppo lunghe in sanità: Attestazione: koldo studio - iStock

Redazione Ansa

La sanità è la principale priorità degli italiani. È la prima per il 25% della popolazione, seguita da situazione economica (20%) e lavoro (18%). Priorità che sale al 30% tra i 18-34enni. Il dato emerge da un sondaggio d'opinione condotto dall'Istituto Piepoli, presentato nel corso della 3° edizione degli Stati Generali della comunicazione per la salute 'Contro narrazione. La comunicazione che fa buona sanità', promossa da Federsanità e Pa Social e tenutasi presso l'Inmi Lazzaro Spallanzani di Roma.

L'analisi rileva come l'81% dei rispondenti abbia fiducia nel proprio medico di famiglia, dato che spicca tra gli over 55 (88%), seguiti dalla fascia 35-54 (79%) e dai 18-34enni (73%). Il 33% ne ha molta, mentre il 4% 'per nulla'. Il problema principale della sanità per le persone intervistate è costituito, tuttavia, dai ritardi nelle liste d'attesa. Lo è infatti per il 50% dei rispondenti, seguito dai finanziamenti insufficienti (35%) e dal sottodimensionamento del personale. La questione delle liste d'attesa è più sentita dalle donne (55%), dalla fascia over 55 (58%) e dalle persone politicamente vicine al centrodestra (57%).

"C'è qualcosa di strano nel nostro rapporto con la sanità", spiega all'Ansa Livio Gigliuto, presidente dell'Istituto. "Abbiamo un rapporto eccezionale con il nostro medico ma riteniamo comunque la sanità il problema principale, soprattutto per quanto riguarda le liste d'attesa. Un po' a sorpresa, questo vale anche per i giovani, che sono attenti anche a lavoro, sicurezza e alle guerre in Ucraina e in Medio Oriente, rispettivamente per il 16, il 15 e il 14%".

Anche tra i giovani, la salute è principalmente gestita offline, anche se il 51% dei rispondenti considera positivo il potenziale ruolo del digitale nella sanità contro il 16% che lo considera negativo. Opinione favorevole che spicca tra i 35-54enni (54%) e tra gli over 55 (47%). Un italiano su due (46%) farebbe propenso a fare alcune visite mediche da remoto tramite smartphone, contro il 21% che non lo farebbe. "Si tratta di futuro, ma per molti italiani stufi di fare le file negli ambulatori la svolta digitale può essere già presente", ha aggiunto Gigliuto, concludendo soffermandosi sul tema dell'incontro: "La cosa che in comunicazione funziona meglio, anche in sanità, è la trasparenza. L'opinione pubblica sa che il Ssn è uno dei migliori al mondo e vuole mantenerlo, ma si aspettano di percepire maggiore empatia". 

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