(ANSA) - VENEZIA, 25 LUG - Occuparsi in prima persona di un
genitore anziano non autosufficiente può comportare un carico
emotivo e fisico tale da pesare psicologicamente sui figli anche
dopo la sua morte. Lo afferma una ricerca condotta da economisti
dell'Università Ca' Foscari di Venezia e dell'Université Paris
Dauphine, pubblicata su Applied Economics Letters.
Lo sforzo necessario a seguire il genitore bisognoso di
assistenza - è la conclusione dei ricercatori - può avere un
legame con l'insorgere di sintomi di depressione. Le donne,
principalmente coinvolte nella cura, sono le più colpite. La
depressione tende a manifestarsi a partire dagli ultimi mesi di
vita e raggiunge il picco immediatamente dopo la morte del
genitore. I sintomi non sono legati solo all'inevitabile
dispiacere e al lutto, ma anche allo stress e agli sforzi
richiesti specialmente nei Paesi con un sistema
socio-assistenziale poco sviluppato e finanziato.
"I dati confermano - commenta Giacomo Pasini, professore di
Econometria a Ca' Foscari e coautore dello studio con Agar
Brugiavini, Elena Bassoli ed Eric Bosang - che i figli, in
particolare le donne, devono dedicarsi totalmente e con grande
sforzo psicofisico al genitore quando il sistema di welfare
pubblico non garantisce un'adeguata assistenza agli anziani non
autosufficienti".
Il gruppo di ricerca ha studiato i dati del Survey of Health,
Ageing and Retirement in Europe (Share), una rilevazione che sta
seguendo nel tempo le condizioni di salute e invecchiamento di
un campione di cittadini europei con più di 50 anni d'età.
Confrontando il legame tra la morte della madre non
autosufficiente e la depressione dei figli nei vari paesi, la
ricerca ha dimostrato che l'impatto è maggiore dove è inferiore
l'investimento nell'assistenza pubblica. Dove servizi come cure
domiciliari, case di riposo, hospice sono scarsi, i familiari
sono investiti di un maggior peso e una maggiore responsabilità
nelle scelte riguardanti l'anziano vicino alla morte. Tenere un
anziano non autosufficiente a casa a tutti i costi pensando
possa beneficiarne, quindi, ha dei costi insostenibili sia
economici che di salute per le donne, che tipicamente se ne
prendono cura.
"Che non sia tanto una questione culturale, quanto legata
alle politiche di spesa pubblica - precisa Pasini - lo vediamo
nei dati. C'è una corrispondenza tra il disagio, anche
psicologico, dei figli che si prendono cura dei genitori malati
e la percentuale del prodotto interno lordo dedicata
all'assistenza agli anziani".
Nella classifica dei paesi più virtuosi nella cura degli
anziani, che dedicano a questa voce ben oltre il 2% del Pil
(dati del 2014), troviamo Olanda (2,95%), Svezia, Danimarca,
Svizzera, Belgio. Germania, Francia e Austria investono tra
l'1,5 e l'1,8% del Pil. L'Italia è staccata (0,94%), accanto a
Repubblica Ceca, Slovenia e Spagna. (ANSA).
Curare da soli genitore anziano porta a depressione, studio
Ricadute psicologiche sulle donne, dove non c'è welfare adeguato