(ANSA) - ROMA, 14 AGO - L'invecchiamento non procede in
maniera lenta e costante, ma il suo percorso incontra due
scalini-chiave: il primo a 44 anni circa, il secondo intorno ai
60 anni. Lo ha scoperto lo studio della Scuola di Medicina
dell'Università americana di Stanford pubblicato sulla rivista
Nature Ageing: in corrispondenza di questi due momenti, infatti,
avvengono drastici mutamenti a livello biomolecolare, che vedono
aumentare o diminuire repentinamente migliaia di molecole e
microrganismi presenti nel corpo.
Gli autori dello studio guidati da Xiaotao Shen hanno
esaminato i dati forniti da 108 volontari tra i 25 e i 75 anni,
seguiti per diversi anni proprio allo scopo di comprendere
meglio la biologia dell'invecchiamento. Ciò ha permesso di
monitorare i cambiamenti legati all'età in più di 135mila
molecole e microbi diversi: migliaia di questi subiscono
notevoli mutamenti nel corso della vita, concentrati soprattutto
in determinati momenti. Intorno ai 44 anni, le molecole più
coinvolte sono quelle legate al metabolismo dell'alcol, della
caffeina e dei grassi e quelle associate a disturbi
cardiovascolari. Circa 15 anni dopo, invece, l'attenzione si
sposta sulle molecole legate al metabolismo di carboidrati e
caffeina, alla regolazione immunitaria, alla funzione dei reni e
ancora alle malattie cardiovascolari.
I ricercatori non sono rimasti molto sorpresi dallo scalino
dei 60 anni, poiché è noto che i rischi di molte malattie legate
all'età aumentano proprio in quel periodo, mentre è stata più
inaspettata la presenza del gradino a 44 anni, poiché riguarda
allo stesso modo uomini e donne, e non è quindi dovuta alla
menopausa. Secondo gli autori dell'articolo, è possibile che
alcuni di questi cambiamenti siano legati allo stile di vita o a
comportamenti tipici di queste fasce d'età, piuttosto che a
fattori biologici. (ANSA).
L'invecchiamento ha due scalini-chiave, a 44 e 60 anni
Qui il corpo subisce drastici mutamenti a livello biomolecolare