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A Verona tele-psichiatria per aiutare gli hikikomori

Nuovo progetto per ridurre l'isolamento dei giovani

Redazione Ansa

(ANSA) - VERONA, 29 OTT - Un nuovo servizio di tele-psichiatria per offrire supporto a giovani con isolamento sociale è stato promosso nell'Unità operativa di Psichiatria B di Verona, diretta da Mirella Ruggeri. Denominato 'Solitaire', attraverso la psicoterapia individuale e la riabilitazione cognitiva punta a recuperare gli hikikomori, giovani che si isolano e si estraniano dalla vita collettiva.
    Il progetto è rivolto a giovani adulti tra 18 e 45 anni, che soffrono di moderato-grave isolamento sociale, e ai loro familiari. La psicoterapia in formato digitale, con una visita online abbinata alla riabilitazione delle competenze cognitivo-sociali, permetterà una migliore gestione delle emozioni e di conseguenza delle relazioni sociali; per i familiari è previsto un intervento psicoeducativo.
    Solitaire (Social isOLation In youThs And theIR familiEs) prevede degli interventi digitali per combattere l'isolamento giovanile ed è finanziato dalla Missione 6 del Pnrr, nella sezione Valorizzazione e potenziamento della ricerca biomedica del Ssn. È coordinato dalla professoressa Ruggeri coadiuvata da Marcella Bellani, con le dottoresse Maria Gloria Rossetti e Maria Diletta Buio.
    L'efficacia viene misurata in termini di miglioramento delle funzioni cognitive e del funzionamento sociale, interpersonale e lavorativo di un gruppo di pazienti sottoposti ad un ciclo di Terapia Cognitivo Comportamentale (Cbt) da remoto abbinata a training cognitivo computerizzato (Cognitive Remediation) e viene confrontata con quella di un gruppo di pazienti che effettuano solo Cbt. Lo studio vede l'Aoui di Verona come capofila e coinvolge anche l'Irccs Eugenio Medea di Brindisi, il Cnr e l'Università di Milano. Il 'Medea' si occuperà di osservare l'efficacia degli interventi sugli adolescenti tra gli 11 e i 17 anni, mentre il Cnr utilizzerà un modello animale di isolamento sociale per identificare biomarcatori che poi verranno confrontati con quelli dei pazienti. L'Università di Milano indagherà le differenze esistenti nel parlato prodotto dai pazienti con isolamento sociale prima, durante e dopo la terapia. (ANSA).
   

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