(ANSA) - ROMA, 27 NOV - Il 73% dei padri italiani usa il
congedo di paternità anche se è ritenuto troppo breve per il 90%
delle coppie che non è d'accordo con la divisione tradizionale
dei ruoli familiari, sia di cura che domestici. Sono i primi
risultati di un progetto europeo, 4e-parent, coordinato
dall'Istituto superiore di sanità (Iss) con l'obiettivo di
promuovere la paternità accudente, i cui dati verranno
presentati il 28 novembre all'Iss nel corso del convegno "Essere
padri, prendersi cura - 4e-parent". Nel dettaglio, per il 69%
delle madri e per il 72% dei padri, il congedo di paternità
dovrebbe durare di più e le madri avrebbero bisogno di un
periodo più prolungato per l'allattamento. Riguardo il congedo
parentale, invece, ovvero l'astensione facoltativa dal lavoro
concessa a entrambi i genitori, ne usufruisce solo il 20,4% dei
padri. "Il fatto che più di 7 padri su 10 utilizzino il congedo
di paternità è un segnale di una tendenza alla condivisione
della genitorialità che rappresenta un chiaro indicatore di un
cambiamento culturale in atto", spiega Rocco Bellantone,
Presidente dell'Iss". Dall'indagine sono emerse differenze
regionali e di istruzione: i padri del Sud Italia, per esempio,
quelli con livelli di scolarizzazione più bassi e quelli con una
maggiore aderenza della divisione tradizionale dei ruoli
familiari è meno probabile usufruiscano del congedo di
paternità. La maggior parte dei genitori, soprattutto le madri,
ritiene che congedi più lunghi e meglio retribuiti incentivino
il loro utilizzo, rispondendo anche a esigenze specifiche come
l'allattamento fino ai 6 mesi e oltre. "Le famiglie hanno grande
necessità di misure che consentano la condivisione del ruolo di
cura e della gestione domestica. Gli attuali congedi sono
insufficienti e ci auguriamo che già da questa finanziaria sia
possibile mettere in atto misure correttive, in particolare
estendere ad almeno tutto il primo mese di vita il congedo
paterno, attualmente di soli 10 giorni", dichiara Angela Giusti
Prima Ricercatrice del Centro Nazionale per la Prevenzione delle
malattie e la Promozione della Salute dell'Iss e Coordinatrice
del progetto. Un secondo studio, realizzato da Csb - Centro per
la salute del bambino onlus di Trieste, coinvolgendo 1023
dipendenti di 6 imprese del Nord-Italia, ha poi evidenziato che
nel privato solo il 45% dei padri usa il congedo di paternità,
mentre il 33% non sa di poterlo utilizzare. In generale, la
probabilità di ricorrere al congedo parentale aumenta con orari
di lavoro lunghi e un/a responsabile comprensivo/a. Al
contrario, diminuisce se le politiche aziendali, i servizi
territoriali e i loro orari sono ritenuti adeguati, così come in
presenza di un'organizzazione del lavoro per obiettivi. (ANSA).
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