(ANSA) - ROMA, 24 MAR - In Italia, il tasso di solitudine tra
la popolazione anziana è doppio rispetto alla media dei Paesi
europei, con impatti sulla salute mentale e fisica, tra cui
l'aumento del rischio di depressione, disturbi del sonno,
demenza, malattie cardiovascolari e suicidi. "Un' epidemia
sociale che aumenta il rischio di demenza del 50% e la
pre-mortalità del 30% - spiega Diego De Leo, presidente
dell'Associazione Italiana di Psicogeriatria, in vista del 25°
congresso Aip previsto dal 27 al 29 marzo a Padova- con un
impatto paragonabile al tabagismo cronico e all'obesità.
I primi sintomi delle conseguenze di una marginalità sociale
dell'anziano sulla psiche possono emergere dai disturbi del
sonno e dalla maggior frequenza di incubi, che può a sua volta
favorire lo stato depressivo. "Gli incubi persistenti, che
interferiscono con la vita quotidiana, possono essere
diagnosticati come disturbo da incubi, una condizione che
aumenta con l'età e ha gravi ripercussioni sulla salute
mentale-conclude De Leo - La prevalenza è di oltre tre volte
superiore tra coloro che hanno più di 70 anni (6,3%) rispetto
agli adulti tra i 50 e i 70 anni (1,8%). Gli individui con
incubi frequenti hanno maggiori probabilità di tentare il
suicidio e di adottare comportamenti autolesionistici". (ANSA).
Solitudine, negli anziani aumenta del 50% rischio demenza
Psicogeriatri, 'impatto paragonabile a tabagismo e obesità'
