(ANSA) - ROMA, 11 DIC - Un comune farmaco per i disturbi gastrici potrebbe rivelarsi utile per il trattamento di una rara malattia genetica del fegato, quella di Wilson. E' quanto emerge da uno studio pubblicato sulla rivista Pnas da un gruppo di ricercatori dell'Istituto Telethon di genetica e medicina (Tigem) di Pozzuoli, che ha mostrato come il domperidone, sia in grado di ripristinare il corretto quantitativo di rame che in questa malattia tende ad accumularsi, con effetti tossici, soprattutto a livello di fegato e cervello.
La malattia di Wilson è una malattia genetica causata da mutazioni a carico del gene ATP7B, che codifica per una proteina in grado di rimuovere il rame presente in eccesso nelle cellule del fegato. "La malattia può essere trattata in modo efficace con sostanze chelanti del rame e con lo zinco, che riduce l'assorbimento di rame dagli alimenti", spiega il ricercatore del Tigem Roman Polishchuk, coordinatore dello studio.
"Purtroppo, non tutti i pazienti reagiscono bene a queste terapie che, anche quando sono efficaci, sul lungo periodo possono causare effetti collaterali significativi". Da qui l'esigenza di continuare la ricerca per individuare nuove terapie. "Ci siamo concentrati su una mutazione genica molto frequente tra i pazienti con malattia di Wilson e sullo studio dell'interattoma della corrispondente proteina mutata, cioè l'insieme delle altre proteine con le quali entra in contatto", chiarisce la ricercatrice Mafalda Concilli. Grazie a una serie di esperimenti su cellule del fegato derivate da pazienti si è osservato che è possibile recuperare la funzione di trasporto del rame di ATP7B mettendo fuori uso la proteina HSP70 grazie al domperidone un farmaco già utilizzato per il trattamento di disturbi gastrici, che si è rivelato in grado di ripristinare il trasporto cellulare di rame. Per arrivare alla richiesta di estendere l'uso di questo farmaco a persone con malattia di Wilson occorrono ulteriori conferme, ma essendo la molecola già in uso nella pratica clinica, il percorso potrebbe essere più rapido rispetto all'autorizzazione di un farmaco del tutto nuovo. (ANSA).
Malattia di Wilson, scoperto nuovo bersaglio terapeutico
Farmaco già esistente 'aggira' effetti della mutazione genetica