L'età riproduttiva delle donne, sempre piu' precoce, potrebbe accelerare il ritmo di crescita della popolazione mondiale: l'indicazione arriva da una ricerca pilota dell'Universita' canadese di Sherbrooke, pubblicata sulla rivista Nature Communications e condotta su una comunita' del Quebec nella quale i rapidi cambiamenti genetici hanno sempre piu' anticipato l'inizio dell'eta' riproduttiva e portato a un aumento della popolazione del 12% nel giro di un secolo. Lo studio dimostra che la pressione evolutiva sulle comunita' umane potrebbe agire in modo piu' veloce del previsto.
Di solito l'evoluzione che agisce sulle popolazioni umane viene considerata un processo estremamente lento e molto difficile da vedere all'opera, il cui effetto viene annullato da cultura, ambiente e sviluppi tecnologici: per questo e' sempre stata tenuta in scarsa considerazione e sono pochissimi gli studi che la indagano. Ora ci si sta rendendo conto che il processo evolutivo puo' essere abbastanza veloce da produrre una differenza misurabile in un lasso di tempo relativamente breve, ad esempio accelerando la crescita di una popolazione e la sua diffusione sul territorio.
Il gruppo di ricerca guidato da Fanie Pelletier ha analizzato i registri anagrafici di una comunita' del Quebec, Canada, focalizzandosi sulle donne nate tra il 1772 e il 1880. Uno studio precedente, fatto sullo stesso periodo, aveva appurato che l'eta' alla quale le donne hanno avuto il primo figlio si e' abbassata col passare del tempo a causa di varianti genetiche conservate da una generazione all'altra. Partendo da questi dati, i ricercatori hanno dimostrato che il contributo delle donne alla crescita della popolazione dipende dall'eta' alla quale cominciano ad avere figli: se l'evoluzione non avesse progressivamente anticipato l'eta' riproduttiva, la crescita della comunita' sarebbe stata piu' lenta del 6%, portando ad una popolazione del 12% piu' piccola.
Il 'motore' che fa crescere la popolazione
E' l'età riproduttiva delle donne, se precoce