Una grande lezione sul valore della ricerca di base, "per un Paese che non finanzia le ricerche sui moscerini perché sono troppo lontane dall'uomo": così il genetista Edoardo Boncinelli ha commentato il Nobel per la Medicina 2017 alla scoperta del meccanismo alla base dell'orologio biologico.
La scoperta, ha proseguito Boncinelli, è stata possibile dopo avere individuato dei moscerini della frutta (Drosophila melanogaster) mutanti, ossia il cui orologio biologico non andava a tempo oppure non esisteva affatto.
Naturalmente il gene Per da solo, ha proseguito Boncinelli, non avrebbe potuto far funzionare l'intero meccanismo, e in seguito sono stati scoperti altri geni, il più importante dei quali si chiama 'Timeless': la proteina che produce si lega a quella del gene Per, rendendo possibili tutte le variazioni che derivano dall'ambiente esterno. "I nostri orologi sono legati all'alternarsi di giorno e notte perché siamo sensibili alla luce. Sappiamo che il metronomo va adattato e che, quando facciamo un viaggio al di là dell'oceano il nostro orologio si sfasa, ma si rimette a posto perché i nostri occhi vedono l'alternarsi di giorno e notte". Molti anni fa, ha concluso, "si pensava all'esistenza di un cosiddetto 'terzo occhio', ma adesso sappiamo che una sottopopolazione di cellule della retina è specializzata nel misurare la lunghezza dei periodi di luce e buio".
Nobel Medicina, come funziona il metronomo della vita
Boncinelli, una grande lezione sulla ricerca di base