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Scoperta la 'rete fognaria' del cervello, drena i rifiuti

Cruciale per malattie come la sclerosi multipla

Rappresentazione grafica del sistema con cui il cervello drena le sostanze di scarto (fonte: Reich Lab, NIH/NINDS)

Redazione Ansa

Anche il cervello umano e' dotato di una 'rete fognaria' che drena i rifiuti: e' formata da vasi linfatici che corrono paralleli a quelli sanguigni all'interno della piu' coriacea ed esterna delle meningi che rivestono l'organo, chiamata dura madre. Oltre ad allontanare la spazzatura prodotta dalle cellule, questa rete linfatica costituisce il punto di contatto diretto tra cervello e sistema immunitario: dunque potrebbe giocare un ruolo centrale in diverse malattie neurologiche come la sclerosi multipla, secondo quanto indica uno studio pubblicato sulla rivista eLife dai ricercatori dei National Institutes of Health (Nih) americani.

Il gruppo di ricerca, guidato dal neurologo e radiologo Daniel S. Reich, e' il primo ad aver osservato direttamente i vasi linfatici nel cervello di cinque volontari sottoposti a risonanza magnetica e, successivamente, in campioni di tessuto cerebrale prelevati durante le autopsie.

L'esistenza di questa 'rete fognaria' era gia' stata ipotizzata due secoli fa dall'anatomista italiano Paolo Mascagni, ma la sua teoria non trovo' conferme almeno fino al 2015, quando vennero scoperte le prime prove della sua presenza nel cervello dei topi.

Prendendo spunto da queste ricerche, Reich ha provato a cercare indizi simili anche nell'uomo. "Abbiamo letteralmente visto il cervello delle persone mentre drenava fluidi all'interno di questi vasi", racconta l'esperto. "Per anni abbiamo saputo come i fluidi entrano nel cervello.

Ora vediamo finalmente che anche il cervello, come gli altri organi del corpo, viene drenato attraverso il sistema linfatico". "Questi risultati - sottolinea il collega Walter J. Koroshetz - possono cambiare radicalmente il modo in cui pensiamo all'interazione tra cervello e sistema immunitario". "Speriamo - conclude Reich - che possano gettare nuova luce su molte malattie neurologiche".

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