Gli occhi dei vertebrati, uomo compreso, hanno un dispositivo naturale per la visione notturna. Si trova in alcune cellule della retina, che cambiano i loro compiti abituali di notte, per aiutare il cervello a distinguere i movimenti intorno all’organismo.
Studiando l’attività elettrica di centinaia di neuroni dei topi, i ricercatori hanno scoperto 4 tipi di cellule della retina sensibili ai movimenti: verso l’alto, il basso, la destra o la sinistra. Queste cellule sono in grado di adattarsi a differenti condizioni di luce e di riprogrammarsi nelle ore notturne. “La retina è capace di riconoscere singoli fotoni, anche di notte, quando il loro numero è molto limitato”, ha spiegato Greg Field.
Nell’uomo queste cellule sensibili al movimento rappresentano solo il 4% della retina, ma negli animali il loro numero può salire fino al 30%. Per molti animali infatti, spiegano gli autori, è fondamentale individuare la presenza e la direzione di corpi in movimento. Può rappresentare, soprattutto la notte, un modo per sfuggire a eventuali predatori.