Un cerotto riesce a riparare le ferite ispirandosi agli embrioni e alla loro capacità di guarire qualsiasi lesione della pelle senza lasciare cicatrici. Utilizza infatti la stessa proteina, chiamata actina: prodotta dalle cellule embrionali della pelle, ogni volta che c'è una ferita di attiva 'tirando' i bordi della ferita tutti insieme in modo da sigillarla. A riprodurre in un cerotto questa capacità che si perde negli organismi adulti è stato il gruppo dell'Università di Harvard guidato da Benjamin Freedman.
Il risultato, pubblicato sulla rivista Science Advances, è stato sperimentato negli animali con risultati incoraggianti. "Questa tecnologia ha il potenziale per essere usata non solo per le lesioni della pelle, ma anche per le ferite croniche, come le ulcere diabetiche, le piaghe, e il rilascio di farmaci", commenta Mooney. Per riuscire a imitare la pelle straordinariamente elastica degli embrioni i ricercatori hanno realizzato il cerotto con il materiale chiamato idrogel, costituito al 90% di acqua: il solo in grado di riprodurre la stessa capacità di contrarsi.
Il cerotto che aiuta le ferite a rimarginarsi rapidamente (fonte: Wyss Institute at Harvard University)
A questo hanno aggiunto una molecola che reagisce al calore, un polimero chiamato PNIPAm, e particelle d'argento per proteggere la ferita da microrganismi che potrebbero causare infezioni. I test sui maiali hanno indicato che il cerotto così ottenuto riesce ad aderire oltre dieci volte più saldamente rispetto a un cerotto tradizionale. La sperimentazione condotta sui topi ha dimostrato poi che le ferite protette da questo cerotto hi-tech si rimarginano più rapidamente. Ulteriori test, osservano i ricercatori, saranno necessari prima di avere a disposizione tutti i dati necessari per dare il via alla commercializzazione.
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