Il Dna della mela non ha più segreti: le più avanzate tecniche di sequenziamento e bioinformatica hanno permesso di mappare i cromosomi del melo domestico e dei suoi due principali antenati selvatici, scoprendo un 'tesoretto' di ben 2.000 geni cruciali per migliorare dimensioni, gusto e consistenza del frutto, oltre che produttività e resistenza della pianta.
Per ricapitolare l'evoluzione del melo avvenuta storicamente lungo la Via della Seta, i ricercatori hanno sequenziato e assemblato il genoma di tre specie: la mela Gala, una delle cultivar più richieste sul mercato, la mela selvatica europea (M. sylvestris) e la mela selvatica asiatica (M. sieversii). Confrontando i tre genomi, i ricercatori hanno scoperto da quale progenitore sono stati ereditati i geni responsabili di molte caratteristiche della mela domestica: hanno così osservato, per esempio, che il gene determinante per la croccantezza del frutto si trova vicino al gene che invece lo rende attaccabile dalla muffa. "Ora che sappiamo esattamente dove stanno queste due regioni del genoma - spiega il ricercatore Zhangjun Fei - i selezionatori potranno trovare un modo per mantenere la consistenza del frutto ed eliminare il gene della suscettibilità alla muffa per ottenere cultivar più resistenti".
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