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La storia di peperoni e peperoncini ricostruita grazie al Dna

Condizionata da commerci e tradizioni culinarie

Redazione Ansa

Le rotte commerciali e le tradizioni culinarie hanno condizionato l’evoluzione e la diffusione nei secoli di peperoni e peperoncini: lo dimostra la storia della loro diversità genetica, ricostruita su scala globale grazie all’analisi di oltre 10.000 campioni di specie del genere Capsicum, sia coltivate che selvatiche, conservate in diverse banche genetiche di tutto il mondo. I risultati dello studio sono pubblicati sulla rivista dell’Accademia americana delle scienze (Pnas) da un gruppo internazionale di esperti guidato da Pasquale Tripodi del Crea, il più importante ente di ricerca agroalimentare vigilato dal ministero delle politiche agricole, e da Nils Stein dell’Istituto tedesco Leibniz per la genetica delle piante e la ricerca sulle colture.

Lo studio fa parte di un più ampio progetto di ricerca sulla famiglia delle Solanaceae, denominato G2P-SOL e finanziato dall’Unione europea nell’ambito del programma Horizon 2020.

“I risultati riflettono una visione del peperone come di un bene di valore culturale molto ricercato e negoziabile, che si è diffuso rapidamente nel mondo lungo le principali vie commerciali terrestri e marittime”, spiega Mark Timothy dell’Istituto Leibniz. “Un fattore importante per l’appeal iniziale del peperone è stato certamente il suo sapore pungente, soprattutto nei paesi europei dove le spezie piccanti erano rare e il pepe nero importato poteva raggiungere buoni prezzi”. Le tipologie di peperoni collezionate nei cinque continenti presentano diverse similitudini: ad esempio quelle riscontrate nelle regioni euroasiatiche sono riconducibili agli scambi commerciali lungo la Via della Seta, mentre quelle che accomunano le specie dell’Africa e del Sud America risentono dei traffici transatlantici del XVI secolo.

I ricercatori hanno infine scoperto che le regioni del genoma responsabili del gusto piccante sono distribuite in maniera non uniforme a livello globale: questo dato suggerisce che i gusti culinari e le tradizioni delle diverse popolazioni hanno condizionato la diffusione delle varie specie nel mondo.

 

 

 

 

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