I sospetti si accentrano sulla sottovariante XBB.1.
"E' vero che in Cina si è passati in breve tempo da una politica di restrizione severa a un'apertura improvvisa, ma è anche vero che la popolazione ha ricevuto un vaccino, il Sinovac, con una somministrazione pari a 241 dosi per 100 abitanti, pari a quella del Regno Unito", osserva. Il vaccino si è dimostrato efficace al 66% nel proteggere dal contagio, dell'88% dai ricoveri, del 90% contro le forme gravi della malattie e dell'86% contro i decessi, secondo i dati recentemente pubblicati sul New England Journal of Medicine. Se la situazione dei vaccini non basta a spiegare l'incremento dell'epidemia in Cina, non è sufficiente nemmeno la fine delle restrizioni: "sta accadendo qualcosa di molto importante, il numero decessi per Covid è incontrollabile e finora - osserva Broccolo - si è solo accennato alla possibilità che circolino una o più nuove varianti".
I candidati non mancano, ma al momento l'attenzione si concentra sulla XBB.1.5, che in Cina sta circolando da ottobre e che è il risultato della ricombinazione di altre due sottovarianti di Omicron: BJ.1 (BA.2.10.1.1) e BA.2.75 (BA.2.75.3.1.1.1). "Sta circolando un vero e proprio sciame di varianti, alcune delle quali rappresenterebbero una evoluzione convergente, prime tra tutte la XBB la quale sta rapidamente sostituendo sottovarianti comuni, come BQ.1 e BQ.1.1. A farla avanzare così velocemente - rileva l'esperto - sarebbe una mutazione, chiamata F486P, che le permetterebbe di sfuggire agli anticorpi generati sia da infezioni da Omicron 5 sia dai vaccini, compreso il vaccino a mRNA bivalente e inoltre rafforzerebbe il legame con il recettore ACE2, cioè la porta di entrata del virus, presente soprattutto sulle cellule dell'epitelio respiratorio".
Covid, in Cina i sospetti sulla nuova sottovariante XBB
Broccolo, è l'ipotesi più probabile per l'aumento di casi e ricoveri