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Mattino e pomeriggio su Marte in un'unica cartolina da Curiosity

Mostra il panorama tra luci e ombre

La luce del mattino su Marte e quella del pomeriggio a confronto (fonte: NASA/JPL-Caltech)

Redazione Ansa

La luce del mattino su Marte e quella del pomeriggio a confronto in un'unica immagine da cartolina: è quanto ha prodotto la Nasa grazie alle riprese fatte da Curiosity in due diversi momenti della giornata nella Marker Band Valley, un’area del cratere Gale che il rover ha immortalato prima di lasciarla per proseguire la sua perlustrazione.

Curiosity ha scattato le immagini dopo un importante aggiornamento dei suoi software, lo scorso 8 aprile, in due diversi momenti della giornata: alle 9:20 e alle 15:40 ora locale, quando le condizioni di luminosità erano molto diverse fra loro. La combinazione delle due immagini ha permesso di dare particolare evidenza ai dettagli del paesaggio. I tecnici della Nasa hanno aggiunto un tocco di blu alle parti fotografate al mattino e una sfumatura gialla a quelle immortalate nel pomeriggio.

Il risultato è un suggestivo panorama marziano. Oltre le tracce lasciate dal rover si intravede la Marker Band Valley, che si estende in una regione ricca di solfati dove Curiosity ha scoperto le tracce di un antico lago. Più in basso, al centro della cartolina, si stagliano due colline, chiamate Bolivar e Deepdale, tra le quali Curiosity è passato durante l'esplorazione della zona del Paraitepuy Pass.

"La ripresa di due diversi momenti della giornata produce ombre scure perché l'illuminazione arriva da sinistra e da destra, come su un palcoscenico, ma al posto dei riflettori abbiamo il Sole", spiega l'ingegnere Doug Ellison del Jet Propulsion Laboratory della Nasa. Le aree in ombra appaiono ancora più profonde e nitide perché gli scatti sono stati effettuati in inverno, un periodo in cui c’era poca polvere nell’aria.

L'immagine lascia intravedere anche la parte posteriore di Curiosity, offrendo uno scorcio delle sue tre antenne e del suo generatore di energia; il cerchio bianco che si nota in basso a destra è lo strumento Rad (Radiation Assessment Detector), i cui dati saranno utili per capire come proteggere dalle radiazioni gli astronauti che in futuro andranno su Marte.

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