Minuscole creature marine, delle dimensioni di un granello di sabbia e così semplici da essere privi di organi o parti definite del corpo, custodiscono il segreto della nascita dei neuroni: i loro antenati sono stati infatti scoperti proprio all’interno di questi organismi, chiamati placozoi, apparsi sulla Terra circa 800 milioni di anni fa, dunque ben 150 milioni di anni prima della comparsa delle cellule nervose moderne. Lo afferma uno studio pubblicato sulla rivista Cell e guidato dal Centro per la Regolazione Genomica di Barcellona: secondo gli autori, le origini dei neuroni e di altri tipi di cellule diventeranno sempre più chiare man mano che la ricerca proseguirà nello studio di specie diverse e molto lontane dalla nostra.
I ricercatori guidati da Xavier Grau-Bové e Sebastián Najle sono partiti dalla compilazione di una ‘mappa’ di tutte le cellule presenti nei placozoi e delle corrispondenti sequenze del loro Dna. Hanno così scoperto che alcune delle cellule di queste creature possiedono straordinarie somiglianze con i nostri neuroni, apparsi solo molti milioni di anni dopo e in animali molto più avanzati. “Siamo rimasti sbalorditi dalle somiglianze”, commenta Najle: “Hanno già alcune delle caratteristiche tipiche delle cellule neuronali ma non lo sono ancora, è come guardare un trampolino di lancio evolutivo”.
In particolare, le somiglianze sono di tre tipi: questi antenati dei neuroni si sviluppano tramite un processo molto simile a quello che porta alla formazione di cellule nervose, contengono le istruzioni genetiche necessarie per costruire la parte che ha la funzione di inviare i messaggi tra neuroni (anche se mancano quelle relative alla parte che deve ricevere gli stessi messaggi e condurre i segnali elettrici), e infine comunicano tra loro grazie ad un sistema che coinvolge molecole chiamate neuropeptidi, messaggeri chimici utilizzati anche dai neuroni attuali.
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