E' pronto il primo atlante del cervello dei topi, una mappa di 4 milioni di neuroni organizzati in migliaia di tipi differenti, in una varietà che ha sorpreso i ricercatori e che aiuterà a capire meglio il cervello umano per studiare le malattie neurodegenerative e sviluppare terapie per combatterle. E' il risultato del progetto Brain Initiative, coordinato dai National Institutes of Health degli Stati Uniti e al quale partecipano decine di centri di ricerca di tutto il mondo.
"La Brain Initiative è un lavoro enorme, articolato in tanti anni e possibile grazie a ingenti finanziamenti, che può essere in parte paragonato al progetto Genoma umano orami vecchio di 35 anni", ha detto Paolo Vezzoni dell'Istituto di Ricerca Genetica e Biomedica del Consiglio Nazionale delle Ricerche e dell'Istituto Humanitas.
Dopo la pubblicazione, nell'ottobre scorso, dei dati relativi ai circa 200 miliardi di cellule che compongono il cervello umano, i ricercatori hanno ora messo a disposizione la mappa completa dei 4 milioni di neuroni del cervello dei topi, un animale modello per molte delle malattie del cervello umano. "Si tratta di una sorta di dettagliatissima mappa - ha detto Vezzoni - che non porta a nuove scoperte nell'immediato, ma è piuttosto uno strumento molto potente su cui lavorare, come fosse una enorme rete che raccoglie dati che poi sono messi a disposizione". Insieme a questo primo sguardo sono arrivate alcune importanti osservazioni. Una di queste è la scoperta che i neuroni dei tipi sono di molti tipi diversi, localizzati in aree differenti.
L'atlante infatti può essere pensato come un'analisi su due livelli. Il primo è relativo al trascrittoma, ossia l'identificazione dei geni che vengono attivati' all'interno di ogni singola cellula: tutte le cellule di un individuo condividono lo stesso genoma, ma ogni cellula usa solo pochi geni e quei geni ne determinano l'attività. "E' emerso che esistono migliaia di specializzazioni solo nei neuroni, molte più di quanto si ritenesse, e soprattutto che sono localizzate in modo concentrato. Ogni area è infatti caratterizzata in modo piuttosto forte da specifiche cellule", ha aggiunto il ricercatore italiano.
Il secondo livello di analisi è quella tridimensionale: ogni cellula nervosa è stata localizzata e ne sono state ricostruite le connessioni con le altre. Questo risultato è stato ottenuto sequenziando l'Rna, la molecola che contiene le informazioni necessarie a produrre le proteine. I neuroni sono stati poi catalogati in modo gerarchico in 34 classi, 338 sottoclassi, 1.201 supertipi e 5.322 cluster.
"Di sicuro tra gli aspetti più interessanti e vicini nel tempo c'è la possibilità di far luce su molte malattie psichiatriche e neurodegenerative. In tempi relativamente brevi se ne potranno capire meglio i meccanismi e sviluppare terapie.", ha aggiunto. "Sono però abbastanza sicuro - ha concluso Vezzoni - che per capire invece qualcosa di più su aspetti come la coscienza, cosa sia e come si forma, servirà ancora tantissimo tempo. Nonostante quel che alcuni sostengono, la verità è che ad oggi non ne sappiamo assolutamente niente. Sono temi affascinanti e nodi fondamentali ma temo che saranno ancora al di fuori della nostra portata ancora per decenni".
In un atlante il cervello dei topi, per capire quello umano VIDEO
Aiuterà a studiare molte malattie e trovare terapie