Rubriche

Risultati promettenti per nuovi vaccini mascherati da virus

Sperimentati sui topi, hanno prodotto una forte risposta contro il virus SarsCoV2

Rappresentazione grafica di gabbie di Dna che trasportano antigeni, imitando la struttura di un virus (fonte: The Bathe Lab)

Redazione Ansa

Una nuova tipologia di vaccino ‘mascherato’ da virus ha ottenuto risultati promettenti: testato su topi, è riuscito a indurre una forte produzione di anticorpi contro SarsCoV2. Il vaccino, messo a punto da ricercatori guidati dal Massachusetts Institute of Technology, è formato da un involucro costruito con frammenti di Dna che trasporta molte copie delle proteine virali chiamate antigeni necessarie alla produzione di anticorpi, imitando così proprio la struttura dei virus: il suo vantaggio rispetto ad altri simili ottenuti in passato è che non distrae le difese immunitarie con molecole diverse da quelle bersaglio, e dunque la risposta dell’organismo è molto più forte e, soprattutto, mirata. Il risultato è pubblicato sulla rivista Nature Communications.

I vaccini basati su involucri di trasporto sono di solito formati da proteine. Tuttavia, queste molecole che fungono solo da contenitore tendono a generare una risposta immunitaria non necessaria che può distrarre il sistema immunitario dal vero bersaglio. Per questo motivo, i ricercatori coordinati da Aaron Schmidt, Daniel Lingwood e Mark Bathe hanno sperimentato un nuovo tipo di involucro fatto di Dna. Questo approccio stimola fortemente i linfociti B, le cellule del sistema immunitario deputate alla produzione di anticorpi, che possono persistere per decenni, offrendo quindi una protezione a lungo termine.

“Abbiamo scoperto che il Dna non suscita anticorpi che possano distrarre dalla proteina virale di interesse: in questo modo il sistema immunitario si concentra solo sulle molecole che appartengono al virus”, commenta Bathe. “Questa idea di disaccoppiare la risposta contro la proteina bersaglio da quella contro il suo trasportatore è un trucco che potrebbe rivelarsi molto potente. Vogliamo ora capire – aggiunge Lingwood – se possiamo insegnare al sistema immunitario a fornire livelli più elevati di immunità contro virus che resistono agli approcci convenzionali, come quello dell’influenza, l’Hiv e Sars-CoV-2”.

Leggi l'articolo completo su ANSA.it