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Pronto il Google Earth del cuore umano VIDEO

Un atlante 3D per studiare le malattie e calibrare le terapie

Redazione Ansa

Dall’organo intero fino alle singole cellule, valvole e vasi sanguigni, come in un Google Earth è possibile viaggiare nel cuore, grazie al primo atlante 3D che mette a confronto un cuore sano e uno malato: il risultato è stato ottenuto grazie alla luce di sincrotrone, la tecnica di analisi ai raggi X che permette di ottenere un livello di dettaglio e completezza senza precedenti, messa a punto utilizzando il sincrotrone europeo Esrf di Grenoble, in Francia. Lo studio, pubblicato sulla rivista Radiology e guidato dall’Esrf insieme allo University College di Londra, permetterà di comprendere meglio disturbi come le aritmie e difetti congeniti del cuore, consentendo allo stesso tempo di valutare in maniera più accurata l’efficacia delle terapie.

“L’atlante che abbiamo realizzato sembra l’equivalente di Google Earth per il cuore umano”, commenta Peter Lee dello Ucl, co-autore dello studio con Joseph Brunet: “Ci consente di visualizzare l'intero organo su scala globale, quindi di ingrandire fino al livello delle strade per osservarne le caratteristiche con un dettaglio senza precedenti. Essere in grado di mappare interi organi in questo modo – prosegue Lee – rivela dettagli e collegamenti finora sconosciuti”.

I ricercatori hanno infatti mappato due interi cuori adulti, uno sano e l’altro malato, usando una tecnica che unisce, da un lato, la capacità di ottenere uno sguardo globale dato da metodi come gli ultrasuoni, la tomografia e la risonanza magnetica e, dall’altro, quella di indagare nel dettaglio tipica delle tecniche istologiche, che però prevedono il prelievo di piccoli campioni dall’organo e offrono quindi un orizzonte limitato. Il risultato sono immagini in 3D complete e super-dettagliate, basate sia sull’assorbimento che sulla rifrazione dei raggi X da parte dei tessuti, grazie ad una tecnica che unisce il meglio di quelle attualmente disponibili.

 

Video Un cuore sano a confronto con uno malato, in un dettaglio mai visto (fonte: Brunet et al., Radiology)

 

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