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Conservatori o progressisti, lievi le differenze nel cervello

Lo dimostra uno studio su quasi mille persone

Le differenze nel cervello di progressisti e conservatori sono meno pronunciate del previsto (fonte: Vilius Kukanauskas da Pixabay)

Redazione Ansa

Conservatori e progressisti hanno effettivamente una diversa struttura anatomica del cervello, ma le differenze sono molto meno pronunciate di quanto si pensasse: lo dimostra lo studio condotto nei Paesi Bassi su quasi mille persone di diversa ideologia politica. I risultati sono cell.com/iscience/fulltext/S2589-0042(24)01757-7?_returnURL=https%3A%2F%2Flinkinghub.elsevier.com%2Fretrieve%2Fpii%2FS2589004224017577%3Fshowall%3Dtrue">pubblicati sulla rivista iScience dal gruppo di ricerca guidato dallo psicologo e neuroscienziato Diamantis Petropoulos Petalas, dell'Università di Amsterdam.

Lo studio è nato con l'obiettivo di verificare, su un campione più ampio e variegato, i risultati di una ricerca britannica del 2011 che aveva rilevato significative differenze nell'anatomia cerebrale di persone di diversa ideologia politica, soprattutto a livello dell'amigdala, la struttura del cervello che controlla la percezione del rischio,  e della corteccia cingolata anteriore, coinvolta nel rilevamento degli errori, nel controllo degli impulsi e nella regolazione emotiva.

I ricercatori hanno quindi preso in esame le risonanze magnetiche cerebrali di 928 individui di età compresa tra 19 e 26 anni, con un livello di istruzione e un'appartenenza politica rappresentativi della popolazione olandese. Dato che i Paesi Bassi hanno un sistema multipartitico (e non bipartitico come il Regno Unito), lo studio è stato anche in grado di confrontare le strutture cerebrali lungo tutto lo spettro politico da sinistra a destra. Inoltre, i ricercatori hanno esaminato l'ideologia dei partecipanti da vari punti di vista, tra cui la loro identità politica e la posizione sulle questioni socioeconomiche.

In linea con il vecchio studio britannico, è emersa un'associazione tra conservatorismo e volume di materia grigia nell'amigdala, ma è risultata essere tre volte più debole. A differenza dello studio originale, inoltre, il team di Petropoulos non ha trovato alcuna associazione tra conservatorismo e un volume inferiore di materia grigia nella corteccia cingolata anteriore.

I ricercatori hanno anche esteso la loro analisi per esaminare potenziali associazioni tra identità politica e altre regioni del cervello. In questo modo hanno scoperto un'associazione positiva tra il volume di materia grigia nel giro fusiforme destro, la regione nel lobo temporale essenziale per le funzioni visive e cognitive, e il conservatorismo economico e sociale.

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