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Gli esperti del sonno britannici contro l’ora legale

Ha effetti negativi sulla salute, essenziale la luce al mattino

Redazione Ansa

Un gruppo di esperti della Società del Sonno Britannica (British Sleep Society) ha chiesto al governo di abolire il cambio dell’ora imposto due volte l’anno, a causa degli effetti negativi che produce sulla qualità del sonno e sulla salute in generale: un dibattito emerso da tempo anche in altri paesi, Italia compresa. Gli autori dell’articolo pubblicato sul Journal of Sleep Research invitano a mantenere esclusivamente l’ora solare, cioè quella che entrerà in vigore il prossimo fine settimana e che sarà in vigore per tutto l’inverno.

Secondo i ricercatori, infatti, è essenziale la presenza della luce solare al mattino più che nelle ore pomeridiane, e l’ora legale che caratterizza la stagione estiva costringe spesso a svegliarsi quando è ancora buio. “Le discussioni sull’abolizione del cambio dell’ora sono attive da tempo, ma è allarmante il fatto che alcuni vogliano l’ora legale per tutto l’anno”, commenta Megan Crawford dell'Università di Strathclyde, tra i firmatari dell’articolo.

“Questa è un’idea sbagliata dal punto di vista del sonno e del ritmo circadiano: la mattina è il momento in cui i nostri orologi biologici hanno il maggior bisogno di luce per rimanere sincronizzati. Alle nostre latitudini – continua Crawford – non c’è molta luce diurna durante i mesi invernali: bisogna scegliere tra luce naturale al mattino o al pomeriggio, e le evidenze scientifiche sono a favore della luce al mattino”. Il discorso, però, non si può applicare anche ad altri paesi, poiché i ricercatori hanno tenuto conto esclusivamente della posizione geografica e dell’orientamento del Regno Unito: in questo caso, infatti, l’ora legale permanente svantaggerebbe eccessivamente tutti coloro che vivono a Ovest e a Nord di Londra. La Società del Sonno Britannica, inoltre, sottolinea che l’eventuale decisione dovrebbe essere presa di comune accordo con l’Irlanda, in modo da evitare un confine orario che dividerebbe l’isola.

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