Piante, animali ed esseri umani non devono più essere studiati come entità isolate, bensì come sistemi complessi frutto dell'interazione tra le cellule dell'organismo ospite e le cellule dei microrganismi che vivono in simbiosi al suo interno: è questo il cambio di paradigma proposto dalla nuova biologia degli olobionti, che promette di rivoluzionare l'approccio alle malattie così come lo studio degli ecosistemi. Lo si evince dallo studio science.org/doi/10.1126/science.ado2152">pubblicato sulla rivista Science dall'Holobiont Biology Network, un consorzio internazionale che comprende docenti di prestigiose università come la Penn State University, l'Università di Copenhagen e anche l'Università di Padova.
"La biologia degli olobionti ci permette di capire meglio l'interdipendenza tra l'ospite e il suo microbioma": è un nuovo paradigma che "offre una visione innovativa su come la salute e la resilienza degli ecosistemi dipendano da complesse interazioni biologiche", afferma Maria Elena Martino, co-autrice dello studio e docente del Dipartimento di biomedicina comparata e alimentazione dell'ateneo patavino.
Nell'ambito della salute umana, per esempio, si è visto che studiare il genoma umano insieme al microbioma intestinale permette di predire più efficacemente diversi tratti come il rischio di cancro al colon, l'insorgenza di malattie metaboliche o caratteristiche fisiche come il girovita.
Ma questa nuova ottica scientifica apre nuove strade anche "per la conservazione della biodiversità, la salute ambientale e la sostenibilità agroecologica", aggiunge Martino. "Ad esempio, sul fronte della biodiversità, si stanno sviluppando strategie globali per le barriere coralline che prevedono la diffusione di batteri probiotici capaci di proteggere i coralli e gli ecosistemi dagli effetti devastanti del cambiamento climatico, contribuendo a invertire il fenomeno dello sbiancamento e la perdita di biodiversità. Questo approccio, che sfrutta il potenziale benefico dei microbiomi, si può applicare quindi a diversi contesti, dalla medicina umana e animale fino all'agricoltura".