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Il Sole è ancora irrequieto, nel 2025 attese altre tempeste geomagnetiche

Anche probabili brillamenti più potenti di quelli osservati nel 2024

Una potente eruzione solare (fonte: NASA/GSFC/SDO da Flickr CC BY 2.0)

Redazione Ansa

Anche il 2025 si annuncia un anno turbolento per il Sole, che ha raggiunto il picco del suo ciclo di 11 anni circa: sono attesi nuovi brillamenti solari e con ogni probabilità, secondo gli esperti, la Terra potrebbe ancora essere colpita da tempeste geomagnetiche che potrebbero rivelarsi anche più potenti di quelle avvenute nel 2024.

Questo vuol dire che potrebbero esserci nuove occasioni per ammirare lo spettacolo delle aurore polari anche a basse latitudini e nello stesso tempo satelliti, comunicazioni radio e reti elettriche potrebbero esposti al rischio di subire danni e blackout.
E' la tendenza indicata dall'Agenzia statunitense per l'atmosfera e gli oceani, Noaa, che specifica come tali eventi possano essere previsti solo con pochissimi giorni di anticipo.

Il 2024 è stato senza dubbio un anno impegnativo per la nostra stella. A maggio è avvenuta la più intensa tempesta geomagnetica degli ultimi 20 anni, che ha raggiunto la classe G5 (la più alta). Un'altra forte tempesta di classe G4 è avvenuta a ottobre e nello stesso mese è arrivato l'annuncio ufficiale del raggiungimento del picco dell'attività solare da parte di Nasa, Noaa e dal Gruppo Internazionale di Previsione del Ciclo Solare. L'esatto momento del picco di attività, tuttavia, potrà essere individuato solo a posteriori.

L'attuale ciclo solare, il 25/mo, si è comunque già dimostrato più vivace del precedente: gli ultimi mesi sono, infatti, stati i più ricchi in termini di attività solare dal 2002. Il 3 ottobre, ad esempio, si è verificato il più potente brillamento dell'attuale ciclo, che ha raggiunto la classe X 9.0: questo gli ha fatto guadagnare un posto nella classifica dei primi 15 brillamenti più intensi mai registrati.

Si prevede che l'attività del Sole possa restare elevata nel corso del 2025: storicamente, infatti, forti brillamenti e tempeste geomagnetiche sono stati più comuni nella fase immediatamente successiva al picco, quando la nostra stella entra nel periodo di declino.

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