Ridurre di cinque volte la dispersione di energia dei cavi elettrici ad alta tensione e sviluppare nuove tecnologie basate sui superconduttori: sono alcuni degli obiettivi del progetto Iris, finanziato con i fondi del Piano Nazionale di Ripresa e Resilienza - NextGenerationEU nato dallo collaborazione fra ricerca e industria, con l'Istituto Nazionale di Fisica Nucleare e Asg Superconductors di Genova, presentato al Big Science Business Forum in corso a Trieste.
"Per raggiungere il green deal occorrono nuove fonti energetiche pulite, ma è necessario anche innovare l'infrastruttura di rete per azzerare dispersioni e ridurre l'impatto ambientale", sottolinea Marco Nassi, Ceo di Asg Superconductors.
Utilizzare per il trasporto dell'elettricità cavi basati sulla tecnologia che il progetto Iris sta sviluppando potrebbe ridurre di un fattore cinque le perdite dovute a dissipazione e dispersione rispetto alle linee tradizionali. Ad esempio, ipotizzando di utilizzare una linea superconduttiva da mille km che trasporti 3 GW di potenza (pari a circa il 5% della produzione termoelettrica in Italia), si risparmierebbe l'equivalente di 150mila tonnellate di CO2 all'anno. Il progetto, del valore di oltre 12 milioni, punta a realizzare un prototipo entro il 2025 e vede coinvolti anche l'Istituto superconduttori, materiali innovativi e dispositivi Spin del Consiglio Nazionale delle Ricerche e le Università di Genova, Federico II di Napoli, di Salerno e del Salento.
Parte il progetto Iris, per cavi superconduttori senza dispersioni
Promosso da Infn e ASG Superconductors con fondi Pnrr