L’Italia è al quinto posto in Europa per numero di brevetti che integrano l’intelligenza artificiale nelle reti elettriche: a guidare il settore è l’Europa nel suo complesso seguita da Stati Uniti, Giappone e Cina. A dirlo è il rapporto ‘Brevetti per il potenziamento delle reti elettriche’ condotto dall’Ufficio Europeo dei Brevetti e dall'Agenzia Internazionale dell'Energia che mostra come le tecnologie riguardanti il campo delle reti elettriche abbiano subito un'impennata negli ultimi due decenni.
“Le reti elettriche inadeguate costituiscono un ostacolo all'attività economica e all'accesso all'energia, oltre a rendere più costosa e complessa la diffusione delle tecnologie ad energia pulita”, ha commentato il Direttore Esecutivo dell’Aie, Fatih Birol. “Questo studio – ha aggiunto – dimostra che gli innovatori stanno rispondendo all'esigenza di tecnologie di rete più competitive e flessibili, un problema troppo spesso trascurato”. Il rapporto sottolinea che a guidare la crescita di nuovi brevetti nel settore è l’Europa nel suo complesso, al cui interno domina la Germania che da sola rappresenta l’11% dei brevetti a livello mondiale, seguita da Svizzera (5%), Francia (4%), Regno Unito (2%) e Italia (1%). L’Italia si posiziona così al quinto posto in Europa e al terzo nell'Unione Europea, rappresentando l’1% delle famiglie di brevetti internazionali totali nel settore.
Globalmente seguono Giappone e Stati Uniti mentre la Cina emerge come il Paese in più rapida crescita per quanto riguarda i brevetti legati alle reti, con una quota che è passata dal 7% nel 2013 al 25% nel 2022, superando l'UE nel 2022. “Come evidenziato nel recente rapporto di Mario Draghi – ha aggiunto il Presidente dell’Epo, António Campinos – per assicurare la competitività economica, l'Europa deve assumere un ruolo guida nello sviluppo di nuove tecnologie pulite e accelerare la transizione energetica riducendo l’uso di combustibili fossili”.
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