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La simulazione di viaggi nel tempo permette esperimenti impossibili

Grazie alla fisica quantistica

La simulazione di viaggi indietro nel tempo permette esperimenti impossibili (fonte: Pixabay)

Redazione Ansa

Simulare ipotetici viaggi indietro nel tempo grazie alla fisica quantistica permette di realizzare esperimenti altrimenti impossibili con la fisica tradizionale: lo indica uno studio dell'Università di Cambridge pubblicato sulla rivista Physical Review Letters.

I ricercatori hanno dimostrato di poter simulare una sorta di viaggio indietro nel tempo manipolando l'entanglement, un fenomeno quantistico per cui due particelle possono essere legate in un abbraccio a distanza tanto che la misura di una delle due influenza istantaneamente anche l'altra. Per fare un paragone pratico, "immaginate di voler inviare un regalo a qualcuno", spiega il primo autore dello studio, David Arvidsson-Shukur. "Dovete inviarlo nel giorno uno per assicurarvi che arrivi nel giorno tre. Tuttavia, ricevete la lista dei desideri di quella persona solo il secondo giorno. Quindi, in questo scenario che rispetta la cronologia, è impossibile per voi sapere in anticipo cosa vorrà come regalo e assicurarvi di inviare quello giusto. Ora immaginate di poter modificare ciò che avete inviato il primo giorno con le informazioni dalla lista dei desideri ricevuta il secondo giorno. La nostra simulazione usa la manipolazione dell'entanglement quantistico per mostrare come potreste modificare retroattivamente le vostre azioni precedenti per garantire che il risultato finale sia quello desiderato".

“Nella nostra proposta - aggiunge Nicole Yunger Halpern, ricercatrice presso il National Institute of Standards and Technology e l’Università del Maryland - uno sperimentatore lega due particelle con l'entanglement. La prima particella viene quindi inviata per essere usata in un esperimento. Dopo aver ottenuto nuove informazioni, lo sperimentatore manipola la seconda particella per alterare lo stato passato della prima particella, cambiando il risultato dell’esperimento".

“L’effetto è notevole, ma si verifica solo una volta su quattro”, precisa Arvidsson-Shukur. “In altre parole, la simulazione ha una probabilità di fallimento del 75%, ma la buona notizia è che sai se hai fallito".

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