Nei mammiferi l’evoluzione ha fatto sì che l’allattamento spettasse solo alle femmine e non ai maschi per ridurre il rischio di diffusione di microbi pericolosi. A formulare questa nuova ipotesi è un modello matematico nature.com/articles/s41467-024-49559-5">pubblicato dai ricercatori dell’Università britannica di York sulla rivista Nature Communications.
“Il latte materno è una sostanza viva e svolge un ruolo chiave nel determinare il microbioma intestinale dei mammiferi, che è un ecosistema complesso di batteri, virus e funghi, insieme al loro materiale genetico. Questo ecosistema - osserva il primo autore dello studio, Brennen Fagan - svolge un ruolo cruciale per la salute, dando protezione contro le malattie, aiutando la digestione del cibo e in molti altri modi ancora che stiamo scoprendo solo ora. Mentre i microbi non sono intrinsecamente dannosi o utili, è la loro presenza e abbondanza che detta la salute generale di questa comunità interna. Un 'attore sbagliato' nella fase iniziale della vita di un animale potrebbe cambiare il microbioma in un momento cruciale”.
Per questo motivo, “quando entrambi i genitori sono coinvolti nell’alimentazione, la possibilità che un microbo venga trasmesso e prenda piede in una popolazione è sostanzialmente raddoppiata", aggiunge un altro autore dello studio, George Constable. "Quindi la nostra teoria suggerisce che la selezione contro la trasmissione di microbi dannosi attraverso il latte materno potrebbe essere un’ulteriore pressione selettiva a sfavore dell’allattamento maschile”.
Se la matematica dimostra il vantaggio di essere allattati da un solo genitore invece che da entrambi, è la logica dell'evoluzione a spiegare perché sia stata scelta la figura materna e non quella paterna. Bisogna infatti considerare che già la gravidanza e il parto implicano un'inevitabile trasmissione di microbi dalla madre al nascituro: con l'allattamento materno il rischio rimane pressoché stabile, mentre se fosse possibile l'allattamento paterno il rischio aumenterebbe ulteriormente.
"Questa teoria - precisa Constable - è in linea con una serie di strategie che i mammiferi hanno adottato nel tentativo evolutivo di limitare la diffusione di elementi potenzialmente dannosi. In particolare, negli esseri umani il Dna mitocondriale viene trasmesso esclusivamente dalla madre. Questo meccanismo funge da filtro naturale, perché mantiene l’integrità genetica sopprimendo la proliferazione di mutazioni dannose. Inoltre, la prevalenza di relazioni monogame in alcune specie è stata suggerita come una risposta adattativa volta a ridurre al minimo la trasmissione di infezioni a trasmissione sessuale".
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