Ospita il più grande acceleratore di particelle del mondo e ha al suo attivo scoperte storiche, come quella del bosone di Higgs grazie al quale esiste la materia, e adesso il Cern celebra i suoi 70 anni con un futuro altrettanto affascinante e 'brillantissimo'. Parola di Fabiola Gianotti, al suo secondo mandato alla direzione generale del cuore mondiale della ricerca sulle particelle elementari.
"Il Cern ha una storia gloriosa, con i suoi 70 anni di scoperte scientifiche monumentali, di sviluppi tecnologici di punta a vantaggio anche della società e di collaborazioni internazionali, con 17mila persone di 110 nazionalità", dice la direttrice generale del Cern all'ANSA. Gianotti sarà a Roma per aprire le celebrazioni nell'evento "A un passo dal Big Bang. 70 anni di Cern", organizzato dall'Istituto Nazionale di Fisica Nucleare e in programma domani presso l'Auditorium Parco della Musica. Con il presidente dell'Infn Antonio Zoccoli, Fabiola Gianotti ripercorrerà la storia del più grande e importante laboratorio di fisica delle particelle del mondo. Prevista anche la partecipazione del ministro dell'Università e della Ricerca Anna Maria Bernini. "I 70 anni del Cern sono una festa per tutti", osserva il ministro. "Perché il Cern - aggiunge - è un'idea di pace, è un'idea di progresso condiviso. E' una finestra sul futuro che potrà consentirci scoperte ora neanche immaginabili, che saranno al servizio della nostra vita".
"Il Cern studia i costituenti più piccoli della materia e dell'universo e le leggi della natura al livello più fondamentale, una missione scientifica che ha prodotto risultati eccezionali, grazie soprattutto a collaborazioni e sforzi che vanno oltre i confini dei Paesi. Il Cern, nell'arco della sua storia, ha anche formato decine di miglia di giovani", osserva Gianotti. "Altrettanto importante - prosegue - è il grandissimo numero di tecnologiche d'avanguardia sviluppate dal Cern, che hanno avuto e continuano ad avere un grande impatto sulla società: basti pensare al World Wide Web e agli acceleratori utilizzati per curare i tumori".
E' anche una storia nella quale "l'Italia ha avuto e continua da avere un ruolo di grandissimo peso. Basti pensare che Edoardo Amaldi è stato tra i padri fondatori, che tre direttori generali su 16 sono italiani e che l'Italia, attraverso l'Infn, le università e l'industria continua ad eccellere in un ambiente internazionale altamente competitivo. Il Cern è un grande esempio del valore della scuola italiana di fisica e della nostra ricerca e della capacità industriali del nostro Paese".
Dopo 70 anni entusiasmanti, che il Cern compirà ufficialmente il 29 settembre, il suo futuro "si annuncia brillantissimo. Stiamo potenziando l'acceleratore Lhc per fornire, a partire dal 2029, fasci di protoni molto più intensi e quindi un maggior numero di collisioni. Fra le attese, le più importanti - osserva Gianotti - riguardano la possibilità di studiare con più precisione il bosone di Higgs, una particella molto speciale che ha avuto un ruolo cruciale nell'universo primoridale, un milionesimo di milionesimo di secondo dopo il Big Bang. Da allora la materia di cui siamo fatti ha potuto formarsi, permettendo la nostra esistenza". Ancora più affascinante è il fatto che il bosone di Higgs "potrebbe essere legato anche destino dell'universo". Per questo "avere a disposizione più dati per studiare questa particella ancora in parte misteriosa permetterà di fare passi in avanti importanti".
Le ricerche future, aggiunge riferendosi all'acceleratore molto più potente allo studio per il Cern, il Future Circular Collider, "potranno inoltre permetterci di esplorare energie senza precedenti e quindi di cercare risposte a domande ancora aperte, come quelle sulla composizione della materia oscura e sulla simmetria fra materia e antimateria nell'Universo". Mentre l'Lhc si prepara a nuove scoperte, al Cern "stiamo già pensando al futuro"