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Un'italiana guida la corsa al più potente computer quantistico

Accordo tra Ibm e Sqms guidato dalla siciliana Anna Grassellino

Parte della squadra di Sqms davanti a uno dei computer quantistici (fonte: Sqmq)

Redazione Ansa

Realizzare il più avanzato computer quantistico al mondo, capace di risolvere problemi ad oggi impossibili da risolvere per qualsiasi altro computer: è l’obiettivo dell’accordo siglato tra Sqms, il più importante centro di ricerca quantistico nell’ambito dei superconduttori negli Usa guidato dall’italiana Anna Grasselino, e Ibm, azienda leader del settore.

“Siamo molto fieri di annunciare questa importante partnership governo-industria”, ha detto Grassellino all’ANSA. “Metterà insieme gli esperti mondiali in questo settore – ha aggiunto – per sviluppare tecnologie chiave per la costruzione del primo computer quantistico ‘fault tolerant’”. Perché, nonostante i rapidi progressi fati in questi ultimi anni nel settore, per rendere davvero funzionali i computer quantistici occorre renderli a ‘prova di errore’, ossia fare in modo che le informazioni che vengono elaborate, i cosiddetti qubit, non subiscano disturbi dall’esterno. Moltissimo è già stato fatto, tanto che i primi computer quantistici sono già operativi, a Napoli ad esempio è stato presentato poche settimane fa il primo in Italia, ma c’è ancora molto da fare per potenziarli e renderli capaci di risolvere problemi concreti finora impossibili da risolvere anche per i più potenti supercomputer tradizionali. L’accordo tra Ibm e Sqms, acronimo di Superconducting Quantum Materials and Systems, punta a migliorare molti problemi aperti, dai sistemi di raffreddamento criogenico, con il progetto Colossus, a miglioramenti dei cavi a micronde per collegare tra loro più chip quantistici.

“Lo sviluppo di computer quantistici di questo tipo, fault tolerant’ – ha aggiunto Grassellino, alla guida di Sqms del Fermilab dal 2020 – porterà vanteggi computazionali esponenziali, ossia potranno risolvere problemi oggi non risolvibili per comprendere ad esempio le interazioni subatomiche e molecolari per realizzare nuove batterie per le auto elettriche, risolvere problemi di ottimizzazione dei trasporti, sviluppare nuovi farmaci oppure per la crittografia”.

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