Quanto è silenzioso il sito della ex miniera di Sos Enattos a Lula, nel Nuorese, candidato dall'Italia a ospitare il futuro osservatorio di onde gravitazionali Einstein Telescope? Da fine luglio un gruppo di ricerca del Gran Sasso Science Institute, composto da Jan Harms, Tomislav Andric e Ilaria Caravella (con la collaborazione di Matteo Di Giovanni, ora alla Sapienza Università di Roma), ha installato quattro stazioni microfoniche per misurare i rumori attorno al sito, in particolare quelli che potrebbero creare problemi o limitare la sensibilità del più potente strumento mai costruito per catturare le onde gravitazionali, fino a spingersi quasi al Big Bang che ha dato origine all'universo.
"È noto che questi effetti sono maggiori in superficie, mentre tendono ad attenuarsi sotto terra - spiegano gli esperti in un articolo pubblicato su ET Italia - l'obiettivo principale dell'esperimento è quello di capire a quale profondità dovrebbe essere costruito l'Einstein Telescope per rendere trascurabile questa fonte di rumore. La stazione centrale, dotata di due microfoni, è in grado di valutare anche l'impatto del vento sulle misurazioni".
Sempre a luglio, un gruppo di ricercatori del laboratorio Sar-Grav (composto da Domenico D'Urso dell'Università di Sassari e da Davide Rozza e Davide Ferioli dell'Università di Milano-Bicocca e Infn) ha installato alcuni sismometri per caratterizzare il rumore sismico nei possibili vertici di ET, sia nell'ipotesi che il progetto venga realizzato con una geometria triangolare o a forma di L.
L'assenza di rumori e di fenomeni sismici è un fattore importante per capire dove realizzare l'ET visto che l'Italia deve affrontare una la concorrenza dei Paesi Bassi che hanno avanzato la candidature a ospitare lo strumento. Sulla carta Sos Enattos è in vantaggio proprio per la silenziosità del luogo scelto: si trova infatti in una zona scarsamente abitata e con un basso rumore sismico, dovuto al fatto che la Sardegna non è connessa alle zone tettoniche più attive e quindi non è interessata da fenomeni di sismicità e di deformazione della crosta terrestre. Il sito olandese, invece, si trova in un'area più popolata, al confine tra Paesi Bassi, Belgio e Germania.