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Contro le microplastiche, ottenuto un materiale che si dissolve nel mare

E' resistente come la plastica convenzionale

Rappresentazione artistica della struttura chimica della plastica con legami tra le molecole che si rompono solo nell'acqua di mare (fonte: RIKEN)

Redazione Ansa

Potremo forse presto dire addio all’inquinamento dovuto alle microplastiche, che si sono ormai accumulate in ogni luogo del pianeta, fino al nostro stesso organismo: una ricerca coordinata dal centro giapponese Riken ha ottenuto un materiale resistente quanto la plastica convenzionale, che però si dissolve completamente nell’acqua di mare, impedendo così che i frammenti si disperdano nell’oceano. Il risultato, science.org/doi/10.1126/science.ado1782">pubblicato sulla rivista Science, è importante anche alla luce del recente studio pubblicato sulla rivista Environmental Research Letters, che mostra come l’isola di plastica dell’Oceano Pacifico settentrionale stia crescendo più in fretta del previsto.

Attualmente, esistono diversi tipi di plastiche riciclabili e biodegradabili, ma per tutte rimane lo stesso grosso problema: quando finiscono in acqua non si scompongono del tutto perché sono insolubili, e finiscono così per ridursi in frammenti pericolosi e altamente inquinanti. I ricercatori coordinati da Takuzo Aida hanno cercato di risolvere la questione mettendo a punto un materiale nel quale i legami tra le molecole che lo compongono sono reversibili, ma solo in specifiche condizioni: i legami si rompono solo quando sono esposti alle sostanze presenti nell’acqua di mare, con il risultato che la plastica si dissolve completamente nel giro di poche ore.

Gli autori dello studio hanno testato il materiale, per assicurarsi che possa effettivamente sostituire quelli attualmente utilizzati. La nuova plastica risulta  atossica e non infiammabile, e come altre può essere rimodellata a temperature superiori ai 120 gradi. Inoltre, può produrre materiali con caratteristiche diverse a seconda delle esigenze: da quelli duri e resistenti ai graffi a quelli morbidi simili al silicone, da quelli più robusti fino a quelli più flessibili. La plastica è anche biodegradabile, scomponendosi completamente nel suolo in una decina di giorni, e riciclabile, dal momento che le sostanze utilizzate possono essere recuperate in maniera facile ed efficiente.

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