L'Italia è in prima fila nell'imminente 'rivoluzione quantistica', pronta a consolidare la sua rete di strutture e di esperti per essere in prima fila nelle tecnologie del futuro, dalle comunicazioni superveloci alla crittografia a prova di hacker. "L'Italia ha già un tesoro straordinario di competenze in questo campo", ha detto all'ANSA Tommaso Calarco, uno dei maggiori esperti di tecnologie quantistiche a livello europeo e internazionale, rientrato in Italia, all'Università di Bologna, dopo 15 anni trascorsi all'estero.
Nato a Rovereto 54 anni fa, Calarco aveva lasciato l'Italia nel 2007 per lavorare in Germania, prima a Ulm e poi all'Università di Colonia, dove conserva ancora la cattedra, e a Jülich, dove continua a dirigere l'Istituto tedesco per il controllo quantistico. E' stato l'autore del Quantum Manifesto che nel 2018 ha ispirato la Quantum Flagship della Commissione Europea, finanziata con oltre 7,5 miliardi di euro.
"Il dipartimento di Fisica ha deciso di investire nelle Scienze e nelle Tecnologie quantistiche, in linea con l'Università di Bologna, in un'operazione di ampio respiro", ha osservato il direttore del dipartimento, Andrea Cimatti, riferendosi al "tessuto bolognese" che si sta sviluppando intorno a queste competenze e del quale fa parte anche il Cineca, che ospita il centro italiano per il supercalcolo. E' un'operazione che parte da Bologna e che dall'Emilia Romagna si estende a tutta l'Italia, ha aggiunto. Nel nostro Paese "c'è un ecosistema perchè questo possa accadere", ha osservato Calarco.
Il rientro del ricercatore italiano è anche "essenziale per sviluppare un percorso di formazione sul tema delle tecnologie quantistiche", ha aggiunto Civatti riferendosi alla possibilità di preparare in Italia una generazione di esperti nel settore. Le tecnologie quantistiche sono anche uno dei capitoli del Piano Nazionale di Ripresa e Resilienza (Pnrr) e secondo Calarco "è molto evidente la possibilità di stabilizzare gli obiettivi raggiunti grazie alle infrastrutture presenti nel Paese, di creare una voce forte dell'Italia. E' un'opportunità unica". A Bologna si prevede infatti di installare uno dei sette computer quantistici previsti nell'ottobre 2022 dal programma europeo EuroHPC JU (European High-Performance Computing Joint Undertaking). L'Italia diventerà così una delle "sette sorelle quantistiche", come sono chiamati i centri del supercalcolo che in Europa hanno già un computer quantistico o che si preparano ad averlo. Oltre alla Germania con i centri di Jülich e Monaco, ne fanno parte Spagna, Francia, Polonia e Repubblica Ceca. Una volta installati, i sette computer quantistici costituiranno la prima rete europea. Al momento sono attivi quelli di Parigi e di Jülich.
Il prossimo passo sarà "integrare tutti gli attori locali e nazionali", ha detto Calarco riferendosi a Università di Bologna, Cineca, Consiglio Nazionale delle Ricerche (Cnr) e Istituto Nazionale di Fisica Nucleare (Infn); a livello nazionale "si lavora a un partenariato esteso e sta nascendo una Società italiana di Tecnologia quantistica. Il sogno - ha aggiunto - è creare un Istituto nazionale di tecnologie quantistiche, come è accaduto in Francia e Germania".