Realizzata a Singapore una rete di connessione quantistica a prova di hacker tra due edifici distanti 3 km, a crearla è stata il colosso del cloud, Amazon Web Services. Non è la prima rete di questo tipo in ambiente metropolitano ma è un importante passo verso lo sviluppo commerciale di queste tecnologie del futuro pensate per garantire la sicurezza delle informazioni.
“Sono ormai anni che nei centri di ricerca si lavora a questo tipo di tecnologie quantistiche”, ha detto all’ANSA, Paolo Villoresi, direttore del Centro di ricerca per le Tecnologie quantistiche dell’Università di Padova. “Ne abbiamo dimostrato in più occasioni le grandi potenzialità, ossia nel rendere inviolabili le trasmissioni, sia la possibilità pratica di poterlo fare, anche qui a Padova. E’ molto importante ora che questi sforzi si traducano in progetti concreti sviluppati da aziende private”.
Le crescenti capacità degli hacker e computer sempre più potenti che potrebbero violare più facilmente i protocolli di sicurezza usati fino ad ora sta spingendo sempre più aziende e istituzioni a sperimentare la crittografia quantistica. Proprio in questo scenario si inserisce la connessione realizzata a Singapore dal Centro per il Quantum Networking di Aws che ha collegato attraverso una fibra ottica standard due edifici distanti 3 chilometri attraverso la quale i due utenti possono condividere una chiave segreta, il codice necessario a leggere un messaggio cifrato. Si tratta di una tecnologia detta di ‘Distribuzione a chiave quantistica’ in cui, sfruttando le leggi della meccanica quantistica, a differenza delle comunicazioni tradizionali gli utenti connessi hanno la certezza di sapere che la chiave utilizzata sia stata in qualche modo intercettata e che eventuali ‘spioni’ ne abbiano estratto qualche informazione. “Il futuro è in queste tecnologie quantistiche – ha aggiunto Villoresi – e ora stanno nascendo anche in Italia le prime start up, ad esempio lo spin-off universitario ThinkQuantum, capaci di trasformare la ricerca in soluzioni concrete”.
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