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Un orto spaziale hi-tech per la missione simulata su Marte

Prepara il terreno all'esplorazione umana del Sistema Solare

Previsto un orto spaziale hi-tech nella simulazione di una missione su Marte in programma in Armenia dal 5 marzo all’8 aprile 2024 (fonte: ENEA)

Redazione Ansa

Ci sarà anche un orto spaziale hi-tech nella simulazione di una missione su Marte in programma in Armenia dal 5 marzo all’8 aprile 2024: chiamato Hort3Space, sarà realizzato da Enea e Università Sapienza di Roma con un sistema innovativo completamente automatizzato, dotato di specifiche luci al Led e di un braccio robotico integrato, e sarà allestito all’interno di una tenda gonfiabile. La finta missione sul Pianeta Rosso, coordinata dall’Austrian Space Forum con il supporto delle istituzioni armene, vedrà impegnati sei astronauti in esperimenti scientifici in diversi settori, dalle geoscienze alla robotica, dall’ingegneria alle scienze della vita, fino all’astrobiologia, con l’obiettivo di preparare il terreno per le future missioni umane di esplorazione del Sistema Solare.

Hort3Space è stato selezionato perché in grado di sviluppare un impianto innovativo per la coltivazione idroponica di diverse specie di micro-verdure (per coltivazione idroponica si intende una delle tecniche di coltivazione fuori suolo, in cui la terra è sostituita da altri materiali come argilla espansa e fibra di cocco). L’orto hi-tech consente di ridurre il carico di lavoro degli astronauti che prenderanno parte alla simulazione ed il consumo delle risorse, e contemporaneamente di aumentare il recupero e il riciclo degli scarti e di massimizzare la produzione di vegetali freschi.

La missione, che fa parte del progetto internazionale Amadee-24 si svolgerà nella provincia armena di Ararat, che per caratteristiche geomorfologiche ricorda la superficie marziana. Il progetto indagherà, in particolare, il comportamento di dispositivi e apparecchiature innovativi, come simulatori di tute spaziali e piattaforme hi-tech per testare le tecniche di rilevamento della vita, e consentirà quindi lo sviluppo delle conoscenze nella gestione di missioni umane nello spazio, così come la comprensione dei limiti e delle opportunità delle tecnologie testate.

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